A puntellare Mps ci pensa il Tesoro

Lo Stato a luglio salirà al 7%. Clarich: «Elemento di stabilità»

Per il capitale Monte dei Paschi non si profila un intervento del fondo Atlante. A puntellare la banca senese, ancora alla ricerca di un promesso sposo, ci penserà - per ora - lo Stato. Lo si intuisce dalle dichiarazioni del presidente della Fondazione Mps, Marcello Clarich, che ieri ha definito la presenza nel Mef nel capitale dell'istituto come un «elemento di stabilità».

Il riferimento è all'ipotesi di crescita dal 4 al 7% del Monte da parte del Mef attraverso il pagamento in azioni, e non in denaro, degli interessi sui Monti Bond. L'operazione dovrebbe scattare a inizio luglio ma non è stata ancora formalizzata dal governo nè comunicata alla banca.

In occasione della presentazione del nuovo logo della Fondazione (costato all'ente 4500 euro), Clarich ha poi aggiunto: «Sappiamo che il ministero non ha interesse a ripubblicizzare la banca». Come interpretarla, dunque? Secondo quanto riferiscono al Giornale fonti senesi, avere temporaneamente il Tesoro come primo azionista - che però non immette capitale, cioè soldi - consentirebbe di rafforzare il nucleo dei soci tranquillizzando il mercato in vista della futura e necessaria aggregazione. Che potrebbe entrare nel vivo, aggiungono le stesse fonti, nel primo trimestre del prossimo anno quando il contesto sarà più favorevole e le acque saranno anche più calme a Nordest. Strategia, sussurrano nelle contrade, cui farebbero da sfondo alcune tensioni fra l'ad, Fabrizio Viola, e il presidente Massimo Tononi, schierato con la «concertazione» sul sistema bancario che sarebbe messa in campo dal patron dell'Acri, Giuseppe Guzzetti, e il ministro Padoan con il placet della Bce di Mario Draghi. Standard Ethics ha intanto alzato lo Standard Ethics Rating su Mps, specificando che nel caso in cui ci fosse un aumento della quota detenuta dal ministero, questo non avrebbe alcun impatto negativo sulla valutazione. Il titolo in Borsa ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo di quasi il 2% a 0,64 euro.

E sempre ieri il vertici della Fondazione

hanno annunciato che per la cessione delle quote della Sansedoni Spa, società di gestione e sviluppo immobiliare, l'ente senese ha ricevuto quattro manifestazioni d'interesse, di cui una richiesta di trattativa esclusiva.

CC

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