Quei dubbi sul valore degli immobili

In gioco gli interessi delle minoranze. Arpe lavora alla contromossa

Quei dubbi sul valore degli immobili

La guerra per il controllo di Fonsai che oppone Unipol-Mediobanca a Sator-Palladio promette di trasformarsi in un «tutti contro tutti» anche su quella che è stata da sempre la passione di Salvatore Ligresti: il mattone. Tra i punti critici al vaglio di Sator e Palladio, nel percorso che potrebbe sfociare in un’azione di responsabilità contro gli amministratori di Fonsai ci sarebbe infatti anche l’effettivo valore e quindi le plusvalenze inespresse degli immobili in pancia alla compagnia. Più precisamente, durante le trattative che hanno portato alla determinazione dei concambi, Goldman Sachs aveva posto l’asticella a 800 milioni ma Unipol ha poi ottenuto di correggere il totale attorno ai 300 milioni, a causa dei palazzi considerati «ammalorati».
Si tratta di un punto controverso, che potrebbe corroborare il dubbio di Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo che gli azionisti di minoranza siano danneggiati.
Visto che gli stessi consiglieri indipendenti di Fonsai, pur accettando l’operazione, hanno evidenziato come i concambi fossero fuori dalla forchetta indicata. Di certo il dossier Fonsai si sta rivelando un terreno fertile per legali ed advisor: considerando le parcelle e le fee promesse da Unipol, Fonsai e dagli indipendenti non è difficile ipotizzare un totale prossimo ai 20 milioni.

Senza contare il probabile conflitto legale che seguirà sull’indisponibilità dei Ligresti a rinunciare alla manleva che Unipol ha prima concesso e poi ritirato su pressione della Consob: per i Ligresti si tratta di una partita da 40-50 milioni, una cifra non così distante da quella prima ottenibile esercitando il diritto di recesso.

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