Quell'affare della Cdp con i De Benedetti

Interrogazione parlamentare sulla cessione del 37% delle cliniche Kos

Quell'affare della Cdp con i De Benedetti

La vendita di Kos, la società della galassia De Benedetti che opera nel settore della sanità, finisce in Parlamento. La deputata di Forza Italia, Gabriella Giammanco, ha presentato ieri un'interrogazione sull'operazione che ai primi di marzo ha interessato la società del gruppo Cir.

La holding della famiglia dell'Ingegnere e F2i (il fondo partecipato al 14,01% da Cdp) hanno raggiunto un'intesa con la società di investimenti Ardian sull'acquisto per 292 milioni del 46,7% di Kos. Nel dettaglio, F2i health management, controllata dal secondo fondo di F2i, ha acquistato da Ardian una quota di Kos per 240 milioni, mentre Cir ha rilevato la parte restante per 52 milioni. Riassumendo, Cir è passata dunque dal 51,3% al 62,7% del capitale di Kos per un investimento complessivo di 52 milioni e F2i deterrà il 37,3% sborsando 240 milioni. Il conto finale per Ardian, la ex Axa private equity, è di 292 milioni. Tutto secondo copione visto che, spiega Giammanco, nell'interrogazione «a vendere è Ardian, che nel 2010 ha fatto il suo ingresso nell'azionariato di Kos investendo 150 milioni, a condizione di poter disinvestire nel 2016 ottenendo una congrua plusvalenza».

Rivolgendosi al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, dunque, Giammanco ha chiesto di spiegare diversi aspetti dell'operazione tra i quali «la ragione per cui un fondo come F2i a capitale pubblico che si occupa principalmente di infrastrutture d'avanguardia, sia stato indotto a investire quasi 300 milioni in un gruppo che gestisce residenze per anziani, per di più partecipato da una holding della famiglia De Benedetti e che ha un utile di appena 17 milioni. Non ci sembra affatto un caso - aggiunge - che i benefici derivanti dall'intera operazione spettino prevalentemente all'Ingegnere, tessera numero uno del Pd. L'intervento di F2i appare, quindi, provvidenziale per Carlo De Benedetti, che non sarà costretto a sborsare centinaia di milioni per pagare quanto dovuto ad Ardian», conclude la deputata.

Nella replica, il ministro, in Aula, ha sostenuto il punto spiegando che «gli investimenti di F2i in Kos risultano in linea con quanto previsto nel regolamento, che Cdp ha una quota minoritaria del 14%, paritetica alle quote di altre istituzioni finanziarie, e che l'investimento sarà effettuato dal secondo fondo F2i, che ha una dotazione complessiva di 1,24 miliardi, di cui Cdp ha sottoscritto 100 milioni (l'8%). Padoan ha quindi puntualizzato che «il cda di F2i è autonomo nelle sue scelte di investimento, assunte su proposta del management, dopo analisi del comitato investimenti e, quando necessario, del comitato conflitti, secondo best practice internazionali e nel rispetto delle norme di Banca d'Italia».

Infine, quanto al settore di attività di Kos, Padoan ha segnalato che «il regolamento di F2i elenca specificamente infrastrutture sociali, ospedali e cliniche». Un botta e risposta al vetriolo che non ha fatto però chiarezza su un'ulteriore zona d'ombra: tra i soci di F2i, nella Sgr, e come sponsor del primo fondo c'è infatti lo stesso fondo Ardian.

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