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La raccolta Mediolanum corre verso i 7 miliardi

Doris: "Gli extraprofitti? Quest'anno pagheremo già tasse doppie". Arriva l'acconto sul dividendo

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Le banche vanno forte e Mediolanum non fa eccezione. L'istituto guidato dall'amministratore delegato Massimo Doris (nella foto), infatti, ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto in rialzo del 52% a 572,2 milioni e masse amministrate in crescita del 12% a 112,3 miliardi. In arrivo anche un acconto sul dividendo più ricco per gli azionisti: sarà di 0,28 euro (da 0,24). Risponde bene il titolo in Borsa, che ieri ha guadagnato il 2,3% a quota 8,2 euro.

I risultati «dimostrano la validità del nostro modello di business», ha commentato Doris, e «sono frutto di un impegno quotidiano da parte dei nostri Family Banker e dei nostri collaboratori». La forte crescita dei profitti è stata trainata dal rialzo dei tassi d'interesse della Bce che ha inciso positivamente sul margine di interesse di Mediolanum - salito del 110% a 541,15 milioni nei primi 9 mesi - grazie anche al peso della componente variabile nella composizione del portafoglio crediti e dei titoli detenuti dalla tesoreria. Crescono poi gli impieghi alla clientela retail a 17,01 miliardi, con un rialzo del 7% rispetto al 30 settembre del 2022 e del 4% rispetto a fine anno. Dopo aver chiuso i primi nove mesi con una raccolta totale a 5,6 miliardi, di cui 2,9 miliardi di gestito, «da qui a fine anno mi aspetto un altro miliardo di raccolta totale, di cui la metà di gestito», ha detto Doris. L'istituto non pagherà la tassa sugli extraprofitti, ma opterà per mettere le risorse a riserva. Il cda «ha deciso di proporre all'assemblea degli azionisti la futura costituzione di una riserva non distribuibile di 67,4 milioni, pari a 2,5 volte l'imposta di 26,9 milioni». Doris ha dichiarato che «un extraprofitto ci sarà per lo Stato» perché quest'anno «le banche pagheranno almeno il 50% in più di imposte».

Per quanto riguarda Mediolanum l'esborso sarà più del doppio: «Circa 158 milioni rispetto ai 71 del 2022».

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