Economia

Rcs, ecco il «contropatto» Nessuna intesa anti Opa

Rcs, ecco il «contropatto» Nessuna intesa anti Opa

Azioni bloccate fino a dicembre 2015, ma nessun vincolo in caso di Opa sul Corriere della Sera: ieri pomeriggio Alessandro Proto ha completato il deposito in Consob del contro-patto di voto e di blocco sul 2,77% del gruppo Rcs.
Nelle due pagine del documento integrale, di cui il Giornale è in possesso, il consulente milanese dettaglia in otto punti le caratteristiche dell'accordo e l'identikit dei quattro pattisti: il magnate indiano Kushal Pal Singh (0,82%) fondatore di Dlf Universal, una delle maggiori realtà immobiliari del Paese asiatico; il connazionale Bushra Alrazmi (0,70%); il brasiliano Jorge Froemming (0,57%) e lo statunitense Paulius Broad (0,68%). In pratica, quattro ricchi signori - con interessi diversificati tra il mattone, l'energia verde e la finanza – che ora detengono attraverso opportune scatole societarie il 2,77% di Rcs, l'esclusivo salotto della finanza italiana.
Nel documento, siglato a Chiasso il primo ottobre, si specifica che l'accordo punta ad «assicurare uniformità, continuità di indirizzo nella gestione e stabilità dell'assetto azionario vigente, nonché la rappresentatività negli organi di gestione». Resta inteso, però, che se Diego Della Valle si facesse avanti con un'offerta, quest'ultima sarà valutata: il patto è corredato da un accordo di riservatezza.
I contro-pattisti (punto 2 del documento) hanno nominato Proto presidente, «in qualità di rappresentante della holding svizzera Pa Group», delegandolo a partecipare alle assemblee di Rcs e a votare. In sostanza a valutare il piano di rilancio del neo capo azienda Pietro Scott Jovane. I partecipanti si sono inoltre impegnati (punto 3) a depositare i titoli vincolati presso un unico intermediario e (punto 4) ad apportare al patto eventuali altre quote acquisite, con il vincolo però di non superare ciascuno il 2% di Rcs. Tutte le azioni sono bloccate fino al 2015, con l'eccezione di eventuali passaggi interni: in tale caso, previa comunicazione al presidente per mail, scatta il diritto di prelazione per i consoci entro il termine di 30 giorni e «per una quota pari alla percentuale di azioni da essi vincolate». Il punto 7 specifica infine che in caso di violazione delle norme, scatta l'esclusione dal sindacato di blocco così come la non comunicata partecipazione al patto tramite fiduciaria (vietata) o la definizione o altri accordi su Rcs ristretti ad alcuni partecipanti.

Nel caso scatti l'espulsione, il pattista paga una penale di 500mila euro, che sarà ridistribuita tra gli ex alleati.

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