Avere una seggiola nel «salotto del Corriere» continua a costare caro ai suoi grandi azionisti. Il gruppo Rcs ha perso 175,3 milioni da gennaio a settembre, meno della metà di un anno prima (-380,5 milioni), ma certo non un bel risultato per la cura studiata dall'ad Pietro Scott Jovane, voluto dalla Fiat di John Elkann e da Giovanni Bazoli (Intesa Sanpaolo) ma più volte criticato da Diego Della Valle. Scorrendo i conti, si nota poi la frenata dei ricavi (965,4 milioni contro 1.119,4 milioni del 2012) e la stessa Rcs (-3,4% a 1,4 euro in Borsa) anticipa che terminerà l'esercizio con un fatturato in calo del 12%. Allo stesso modo, «per effetto degli oneri» di ristrutturazione, il risultato netto sarà «significativamente negativo», ma non difforme da quanto previsto» dal piano.
Tornando ai dati di settembre, migliora l'indebitamento (547,4 milioni contro 845,8 milioni di fine 2012). A livello industriale scendono, però. i ricavi pubblicitari (337,9 milioni contro 428,2 milioni), con quelli digitali ormai pari al 10,7% del totale (8,9%). Regge l'area Quotidiani Italia, il cui mol (-22,5 milioni) passa in positivo per 20,5 milioni una volta scorporati oneri e proventi non ricorrenti, mentre resta il buco dei Periodici (mol -14,1 milioni, senza gli oneri non ricorrenti -16,7 milioni).