Una scalata in atto su Rcs? «Non credo proprio», afferma convinto Piergaetano Marchetti. Secondo l'ex presidente, oggi membro del cda, non ci sono «mani forti» dietro l'altalena che ha portato il titolo in Borsa a salire ai massimi dal 2007, per poi sgonfiarsi nel corso delle ultime sedute. «Mi sembra - ha spiegato ai giornalisti, in occasione di un incontro a Milano - che ci siano state smentite da tutte le parti. Credo sia trading, leggendo i giornali e le dichiarazioni di chi ne sa. Io non ne so nulla».
Per Rcs, intanto, il rally di fine agosto, durato otto sedute consecutive, è ormai un ricordo lontano: ieri in Piazza Affari il titolo dell'editore del Corriere della Sera ha chiuso in perdita (-16,52%) per la terza volta di seguito, alla vigilia di un consiglio d'amministrazione «tecnico». Convocato per oggi in via straordinaria, infatti,il cda avrebbe all'ordine del giorno, sempre secondo Marchetti, solo «attività di ordinaria amministrazione» legate ai piani di stock option già approvati dall'assemblea, e non il tanto atteso piano strategico su cui sta lavorando il nuovo amministratore delegato Pietro Scott Jovane: «Credo che i tempi siano prematuri», ha concluso il consigliere.
Il piano in effetti è atteso per l'autunno, ma molti ritengono possibile che nella riunione di oggi, in pratica la ripresa dei lavori consiliari dopo la pausa estiva, venga comunque chiesto un confronto: e alcuni trader si aspettano qualche anticipazione già dal 21 settembre, data per la quale potrebbe riunirsi il patto di sindacato, anche se una convocazione formale non sarebbe ancora arrivata. Ad attendere i consiglieri c'è poi un'altra «patata bollente»: il recente esposto presentato al tribunale di Milano da un professionista, assistito dall'avvocato Luigi Giuliano Martino, per fare chiarezza sull'andamento anomalo del titolo in Borsa, dopo il «volo» partito lunedì 27 agosto e bruscamente terminato venerdì scorso.
In Piazza Affari, del resto, da settimane sono accesi i riflettori sul titolo del gruppo editoriale, con il mercato che si interroga su possibili evoluzioni nell'azionariato e scommette sulle mosse che il nuovo ad studierà per ridurre l'indebitamento, aspettando la presentazione del piano strategico.
Per ridure il debito la società, che ha da poco incassato 240 milioni dalla vendita della francese Flammarion, potrebbe avere diverse alternative: dall'aumento di capitale, che però vedrebbe più favorevoli soggetti «fuori patto» come Giuseppe Rotelli e Diego Della Valle, alla cessione di asset immobiliari. L'assemblea dei soci è già stata convocata per il 16 e il 23 ottobre, rispettivamente in prima e seconda convocazione.
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