Recchi: «Telecom? Il rilancio darà frutti prima delle attese

In cda le linee guida del piano industriale Il presidente: «Ora regole uguali per la fibra»

Maddalena Camera

«Parteciperemo a tutti i bandi per la rete in fibra ad alta velocità, chiediamo solo di avere regole uguali per tutti». Lo dice Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia che ritiene penalizzante la formulazione dei bandi Infratel per la rete in fibra nelle aree a fallimento di mercato, che avvantaggiano Enel rispetto a operatori strutturati come appunto Telecom o Fastweb. Che infatti hanno già presentato ricorso al Tar. Rimostranze a parte ieri il cda di Telecom ha preso visione del piano di rilancio avviato dal nuovo corso guidato dall'ad Flavio Cattaneo: «Con l'amministratore delegato abbiamo creato una squadra affiatata eccellente, che siamo sicuri porterà i risultati del turnaround anche prima delle attese». Del resto quello di ieri è stato il primo Strategy day di Telecom, da quando è iniziata la svolta promossa dal cda capitanato da Cattaneo che, come prima cosa, ha potenziato i tagli alle spese e gli investimenti. Secondo Recchi nell'analisi delle linee guida strategiche del prossimo piano triennale, che sarà presentato a febbraio, c'è la «volontà di riportare Telecom ai fasti che le competono». Cattaneo ha poi puntualizzato che il turnaround è «culturale, oltre che aziendale».

Soddisfatto anche Arnauld de Puyfontaine. L'ad di Vivendi, la società che è il maggior azionista di Telecom con il 24,4%, è poi intervenuto sull'«affaire» Premium: lo scorso luglio i francesi si sono rifiutati di procedere all'acquisto della pay tv di Mediaset malgrado la firma di un contratto vincolante. Ieri sono scaduti i termini e quindi da oggi per Mediaset e per la controllante Fininvest inizia la conta dei danni, con la richiesta di 50 milioni di risarcimento per ogni mese di ritardo. «Forse troveremo una soluzione. Siamo ottimisti», ha detto de Puyfontaine aggiungendo che «Mediaset è una società bella con la quale abbiamo delle trattative». Diversa, la posizione del Biscione, che ha più volte rimarcato come da luglio non ci siano contatti con Parigi. A parte il possibile coinvolgimento di Sky, secondo alcune indiscrezioni, una soluzione potrebbe essere la riscrittura del piano industriale di Premium.

Il nuovo schema prevederebbe un partnership tra le due società (dando ad entrambe il 40% di Premium) e l'ingresso di un nuovo socio al 20%. Comunque sia Mediaset, dopo le parole di de Puyfontaine, è passata in positivo chiudendo a +0,14 per cento

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