Rete Tim, Giorgetti-Vivendi il summit fissato giovedì 5

L'atteso faccia a faccia al Mef tra il ministro Giancarlo Giorgetti e i rappresentanti di Vivendi è stato fissato per giovedì 5 ottobre. Da quell'incontro, a cui saranno presenti il ceo dei francesi, Arnaud de Puyfontaine, e Yannick Bolloré, figlio di Vincent e presidente del consiglio di sorveglianza, dirà molto sulla strada che prenderà lo scorporo della rete di Tim.

Sul tavolo c'è sì una questione di prezzo, con un possibile accordo intorno ai 25 miliardi, fra i 23 offerti da Kkr e i 31 richiesti dai transalpini, ma anche tutto il filone occupazionale: quanti dipendenti rimarranno alla società della rete Netco e quanti alla Servco, quella dei servizi? E, soprattutto, a che condizioni collaboreranno le due società una volta distinte? Molto c'è da discutere al Mef, che sarà socio con il 20% nella nuova compagine societaria della rete. Intanto, ieri, si è tenuto il cda di Tim, che ha dato il suo assenso all'unanimità alla richiesta di una proroga al 15 di ottobre della scadenza (al 30 settembre) per presentare un'offerta vincolante per la rete. Il tempo sarà utile a Kkr, al Mef e anche al fondo F2i (che dovrebbe rilevare il 15%) di completare le procedure burocratiche a predisporre l'operazione.

Intanto ieri Vivendi ha richiesto con una lettera al board guidato da Pietro Labriola la pubblicazione dei tre pareri legali (Marchetti, Portale, Zoppini) chiesti riguardo a quale sia l'organo a cui compete, il cda o l'assemblea, la decisione in merito alla procedura di scorporo della rete.

Il gruppo francese, forte del suo 23,75%, sostiene che serva un'assemblea straordinaria per benedire l'operazione, cosa che le darebbe grande peso sulla decisione e le fornirebbe un'ottima leva negoziale.