Il trasferimento della residenza di Nikolay Storonsky (in foto) dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi Uniti aggiunge un nuovo tassello alla fase più delicata e ambiziosa della storia di Revolut. Dai documenti di Companies House emerge che il fondatore e Ceo della fintech, nato in Russia e da anni al vertice di una delle società tecnologiche più dinamiche d'Europa, ha modificato il proprio status nell'ottobre 2024. Nessuna spiegazione ufficiale accompagna la scelta, ma il tempismo alimenta interrogativi: il passaggio avviene mentre Revolut si sta confrontando con le autorità britanniche per l'ottenimento della licenza bancaria completa essendo sotto scrutinio la sua gestione del rischio. Nel Regno Unito, dove l'azienda è nata, la procedura resta bloccata: la Prudential Regulation Authority ha concesso solo un'autorizzazione provvisoria, giudicando necessari ulteriori controlli.
Nel frattempo, il gruppo accelera la propria espansione globale e si prepara alla quotazione, forte di una valutazione arrivata a 75 miliardi di dollari dopo l'ingresso del fondo di ventur capital di Nvidia. Eppure la banca con sede in Lituania sarebbe, secondo la Bce, l'istituto meno solido in Europa, con un fabbisogno supplementare di capitale del 4,5%. Valutazioni ignorate dai nuovi soci che, oltre a Nvidia, comprendono Andreessen Horowitz, Franklin Templeton e T. Rowe Price. Un segnale dell'interesse crescente per il modello di super app immaginato da Storonsky, capace di integrare conti correnti, trading, criptovalute, assicurazioni e ora anche servizi basati sull'intelligenza artificiale. L'ingresso di Nvidia non è casuale: nel 2025 debutterà un assistente finanziario AI che promette consigli personalizzati in tempo reale.
Con oltre 65 milioni di clienti e ricavi in forte crescita, Revolut si prepara alla conquista di 30 nuovi mercati, dagli
Stati Uniti all'America Latina, dall'India al Sudafrica. Ecco perché la scelta di Storonsky di trasferirsi negli Emirati - ormai hub globale per imprenditori tech e investitori, non può non suscitare qualche interrogativo.