Il ricatto dei mercati per stoppare l'antieuropeismo

Lega e Front National non sono considerate market-friendly dai trader europei. Nel 2015 scadranno 141 miliardi di Btp. E già c'è chi minaccia: "Finché l'Italia resta ancorata all'euro non avrà problemi"

Il ricatto dei mercati per stoppare l'antieuropeismo

Nemmeno l'exploit di Beppe Grillo e del suo Movimento alle politiche del 2013 li aveva preoccupati così tanto. Adesso sembra, invece, che qualcosa terrorizzi i trader europei. Ancora una volta non è quel referendum per dismettere l'euro, presentato nelle scorse settimane dai grillini, ma l'avanzata di due partiti che nel dna hanno l'anti europeismo. Si tratta della Lega Nord di Matteo Salvini e del Front National di Marine Le Pen. I due, a differenza del comico genovese, hanno infatti qualche (seria) probabilità di diventare forze governative in grado di incidere a Bruxelles.

Nel 2015 scadranno ben 141 miliardi di Btp decennali. È questa la leva su cui i trader del Vecchio Continente (e non solo) intendono premere per ricattare gli elettori influenzandone il voto. "I mercati sono perplessi - spiega Isabella Bufacchi sul Sole 24Ore - chi si comprerà Btp decennali sotto il 2%?". Perché, come fanno notare diversi analisti, non vale la pena scommettere sull'Italia. Non valgono nemmeno i 132 punti di spread coi Bund tedeschi. A spaventare gli investitori esteri c'è una lunghissima sfilza di indicatori macroeconomici che li sconsigliano di puntare sul Belpaese. In primis il debito pubblico che è lievitato al 133% del pil. Una percentuale monstre che si lega indissolubilmente alla continua recessione (attestata sia dall'Istat sia dalla Bce) e a una crescita inesistente. E ancora: scarsa competitività, debole produttività e riforme strutturali al palo. Insomma, al di là degli spot del premier Matteo Renzi, qualsiasi dato è reso (se possibile) ancor più amaro dalle tensioni sociali generate dai livelli record della disoccupazione (13,2%).

Ma non sono i parametri economici a innervosire le principale piazze finanziarie. Come in Francia, dove in questi giorni la Le Pen ha aperto il congresso del Front National, anche in Italia gli occhi sono puntati sulle formazioni anti europeiste. I sondaggi danno, infatti, il partito della Le Pen saldamente in testa. Alla figlia del leader storico della destra francese potrebbe, infacci, riuscire la cavalcata vincente sull'Eliseo scalzando l'incolore e dannoso Francois Hollande. In Italia, invece, abbiamo già assistito all'exploit della Lega Nord che, alle regionali in Emilia Romagna, ha totalizzato oltre il 20% delle preferenze. E qui è scattata la minaccia. Perché i dati negativi sull'economia interna possono anche essere messi da parte, ma l'anti europeismo no. "Finché l'Italia si mantiene saldamente ancorata all'euro, all'Eurozona, ai partner europei - spiega la Bufacchi - il rischio.

Italia scompare dagli schermi dei trader mondiali in Bto e dagli investitori esteri interessati ad asset italiani". Per i trader, infatti, la Lega Nord non è market friendly. E per questo non dovrebbe essere votata.

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