Il premier Matteo Renzi è stato bocciato dalla Commissione Ue. Il rapporto sugli squilibri macroeconomici italiani mette in luce tutte le ombre di un governo che non solo fatica a tagliare gli sprechi, ma non porta nemmeno a termine le riforme strutturali promesse a Bruxelles. E proprio sulle riforme la Commissione Ue fa notare che "lo slancio è aumentato ma i progressi sono disomogenei". Molte "ancora aspettano la piena approvazione o i decreti attuativi e quindi i risultati restano incerti". E una "incertezza significativa" pesa anche sulla spending review.
Per Bruxelles "i progressi dei prossimi mesi nelle riforme sono cruciali" proprio al fine di valutare se l’Italia sta facendo il suo dovere per affrontare gli squilibri. Proprio per questo nel report Renzi viene messo in guardia dal finire bloccato in "colli di bottiglia istituzionali e barriere nell’attuazione" che rimanderebbero i benefici delle riforme messe in campo dal governo. Tra i ritardi lamentati c'è anche l'avvio del piano delle privatizzaazioni. "Oltre all'annuncio del piano di 0,7% del pil all’anno nel 2014-17, confermato dall'aggiornamento del Def - ha lamentato la Commissione europea - limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario".
Sia le mancate privatizzazioni sia il bluff della spending review che, nelle ultime settimane, sembrebbe essere finita in soffitta agiscono negativamente sull'abbattimento del debito pubblico.
"Il debito molto elevato - si legge nel rapporto sugli squilibri macroeconomici italiani - è un peso grande per l’economia italiana, fonte di vulnerabilità nel contesto attuale di inflazione e crescita basse, e tiene a freno la crescita a causa dell’elevata tassazione necessaria per servirlo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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