Riparte la trattativa a ostacoli suIl'Ilva

Prima schiarita tra Calenda, Comune e Regione. Che però non ritirano il ricorso

Riparte la trattativa a ostacoli suIl'Ilva

Si riapre la partita Ilva. Ma il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano punta i piedi e detta l'agenda al governo. Una road map, quella per la vendita-salvataggio del gruppo siderurgico alla cordata AmInvestco (85%ArcelorMittal e 15% Marcegaglia), tutt'altro che in discesa e dai tempi sempre più lunghi. La guerra di posizione consumatasi in questi giorni sul fronte interno - quello tra governo ed enti locali, tutto targato Pd ha infatti messo nuova carne al fuoco.

Dopo giorni di attesa, la prima mossa sullo scacchiere Ilva l'ha fatta ieri il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Con una visita-blitz al Comune di Taranto - che complice la Regione Puglia, aveva bloccato la trattativa con un ricorso al Tar sul decreto ambientale del governo - Calenda si è detto disponibile a riconvocare il tavolo di confronto con un ordine del giorno condiviso. «Venire oggi (ieri, ndr) a Taranto era doveroso, le relazioni personali aiutano a superare qualche incomprensione che c'è stata in questi giorni». Un'apertura accolta con favore dal sindaco del Comune di Taranto, Rinaldo Melucci, pronto a ritirare il ricorso.

Nel pomeriggio, però, il faccia a faccia con Emiliano ha frenato gli entusiasmi di chi vedeva già una totale schiarita sulla vicenda. «Il ritiro del ricorso al Tar sul decreto ambientale sarà deciso solo quando il tavolo si insedierà e vedremo passi avanti e la volontà di accogliere le nostre richieste, se cioè saranno prese in considerazione le nostre richieste, che pure sono state inserite all'ordine del giorno del prossimo incontro, e questo ci fa ben sperare». C'è, insomma, la volontà di superare il ricorso alla magistratura, ma a precise condizioni. Paletti che complicheranno la trattativa e i suoi tempi.

All'ordine del giorno del tavolo istituzionale si parlerà, infatti, della Valutazione del danno sanitario, ovvero di quanto, a investimenti industriali fatti e a bonifica compiuta, l'Ilva può ancora eventualmente incidere in termini di inquinamento ambientale e di danno alla salute della popolazione. Si affronterà poi il Dpcm del governo sul piano ambientale, cioè il decreto del presidente del Consiglio oggetto di impugnazione, il piano di bonifiche che spetta ai commissari Ilva realizzare col miliardo derivante dalla transazione con i Riva. Risorse, ha spiegato Calenda, che si aggiungono agli 1,1 miliardi che investirà Mittal. Il tavolo poi affronterà anche la copertura dei parchi minerali che sarà il primo intervento di risanamento ad essere cantierizzato già su iniziativa dei commissari così come disposto dal governo , l'uso delle risorse per il sostegno sociale all'area di Taranto sono 30 milioni previsti a fine 2016 dal decreto Mezzogiorno e provvedimenti a favore dell'indotto. Quest'ultimo, a causa dei crediti risalenti a prima dell'amministrazione straordinaria Ilva e non pagati (150 milioni) e dei ritardi nei pagamenti dei lavori correnti (altri 30 milioni), proprio ieri ha annunciato di essere in seria difficoltà nel pagare ai propri dipendenti stipendi e tredicesime. Il ministro ha infine precisato che parallelamente al tavolo istituzionale, ripartirà anche la trattativa sindacale sugli aspetti industriali e occupazionali del piano di Am Investco. Trattativa che lo stesso Calenda aveva fermato in presenza del ricorso al Tar dei due enti locali ritenendo necessario fare prima chiarezza.

In merito all'aggiudicazione della gara alla cordata capeggiata dai franco-indiana, sempre ieri Calenda ha chiarito a Report che il piano ambientale dei concorrenti (Jindal) era migliore, ma che la loro offerta era peggiore sul fronte del prezzo.

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