Dalla rottamazione alla prescrizione: il nuovo piano per le cartelle esattoriali

Il termine delle scadenze viene prorogato fino al prossimo 30 di aprile: i contribuenti avranno 60 giorni di tempo per saldare i propri debiti

Dalla rottamazione alla prescrizione: il nuovo piano per le cartelle esattoriali

Iniziano ad emergere più chiare le strategie che il governo guidato da Mario Draghi intende adottare per quanto riguarda alcuni aspetti del Decreto legge "Sostegno".

Proroga fino al 30 aprile

Stando alla bozza circolata nelle ultime ore, infatti, la sospensione dei termini di pagamento per le cartelle esattoriali e gli avvisi esecutivi dovrebbe essere procrastinata dal 28 febbraio fino al prossimo 30 aprile. Ciò nonostante, comunque, a partire dal primo giorno del mese di marzo, l'agente della riscossione avrà la facoltà di notificare le cartelle di pagamento, che dovranno essere saldate entro i 60 giorni dal termine del periodo di sospensione stabilito.

I contribuenti debitori raggiunti dalle cartelle esattoriali potranno pertanto scegliere se pagare anche prima della nuova scadenza del 30 di aprile. Fino a tale data, comunque, le medesime cartelle non porteranno oneri aggiuntivi di sorta, e l'agente di riscossione non potrà dare avvio ad alcun genere di azione cautelare od esecutiva. Le cartelle notificate entro il 30 di aprile avranno una semplice funzione partecipativa della pretesa, mentre l'obbligo di adempiere ad esse rimane entro i termini previsti: i versamenti sospesi dovranno essere comunque saldati in un'unica soluzione entro i 60 giorni decorsi da tale data.

Riscossione in 5 anni o prescrizione

I debiti contratti dai contribuenti dovranno essere riscossi dal Fisco entro 5 anni: in caso contrario, a parte delle eccezioni, scatterà la prescrizione. Nella bozza del dl Sostegno, riportata da AdnKronos, si dice esplicitamente che"al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello dell'affidamento del ruolo le quote non riscosse sono automaticamente discaricate, senza oneri amministrativi a carico degli stessi enti creditori''. Le modalità di attuazione di tale riforma dovranno essere determinate tramite un decreto ministeriale ad hoc.

Ad essere escluse temporaneamente dal "discarico automatico" saranno quei debiti per cui "sono ancora pendenti procedure esecutive o concorsuali". In questi casi "il discarico si produce al 31 dicembre del quinto anno successivo alla conclusione della procedura".

Non incluse nella prescrizione neppure le quote per cui, sempre nei 5 anni di tempo a disposizione del fisco per la riscossione, siano intervenuti "accordi di ristrutturazione o transazioni fiscali o previdenziali ovvero dilazioni derivanti da istituti agevolativi previsti dalla legge, ancora in essere alla predetta data del 31 dicembre, o per i quali, entro tale ultima data, si sono verificati l'inadempimento, la revoca o la decadenza dal beneficio". In questo caso il "discarico automatico si produce al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di inadempimento revoca o decadenza dal beneficio".

Rottamazione Partite Iva 2017/2018

Nella bozza del dl Sostegno viene inoltre determinata una rottamazione ad hoc per quelle partite Iva che nell'anno appena trascorso hanno registrato una riduzione del volume di affari superiore al 33%. Questa misura permette di "definire in via agevolata le somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni relative ai periodi di imposta 2017 e 2018".

La manovra "consiste nell'abbattimento delle sanzioni e delle somme aggiuntive richieste con le comunicazioni di irregolarità''. Nel caso in cui si decida di aderire,''è previsto il versamento secondo le ordinarie modalità di riscossione delle somme dovute in seguito a controlli automatici".

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