Risparmio tradito, arrivano i rimborsi

Riconosciuto il 100% a 300 obbligazionisti che hanno fatto ricorso all'arbitro Anac

Risparmio tradito, arrivano i rimborsi

Per i risparmiatori traditi da Etruria&c e dalle ex popolarti venete è arrivata l'ora dei rimborsi. Le procedure per il ristoro forfait all'80%, erogato direttamente dal Fondo di solidarietà, sono ancora in corso e sono rivolte ora ai piccoli investitori di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, mentre iniziano ad arrivare i primi indennizzi al 100% per chi si è rivolto all'arbitro Anac (le istante sono state 1.753): hanno già avuto esito positivo 575 ricorsi per 18,7 milioni e il Fondo ha già liquidato i primi 301 per oltre 11 milioni.

I dati, aggiornati a venerdì scorso, arrivano dall'Autorità anticorruzione che deve verificare le domande degli ex obbligazionisti subordinati delle quattro banche poste in risoluzione (Etruria, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti) mentre spetta al Fondo interbancario liquidare le pratiche. Non a tutti i risparmiatori traditi è però stato riconosciuto il 100 per cento. A quelli di Etruria è andato finora in totale il 70% di quanto richiesto (302 domande accolte su 359, che hanno ricevuto 8,5 milioni su 12 chiesti di rimborso). Meno fortunati gli ex clienti di Carife che hanno ottenuto solo il 37% di quanto chiesto (991mila euro su oltre 2 milioni e mezzo sulla base di 158 domande di cui ne sono state accolte 116). Per Carichieti e Banca Marche i dati registrano rispettivamente 876mila euro su 1 milione e mezzo e 8,2 milioni su quasi 15.

Le procedure per il ristoro forfait all'80%, erogato direttamente dal Fondo di solidarietà che è stato alimentato dal sistema bancario, sono rivolte ora ai piccoli investitori di Veneto Banca e Pop Vicenza. Si tratta per la maggior parte di micro-investitori visto che le pratiche liquidate finora sono 934 per 4,5 milioni, per tre quarti (679) sotto i 5mila euro. Più sostanziosi gli assegni staccati a chi si è rivolto all'arbitro o perché non rispettava i criteri per il rimborso forfait (massimo 35mila euro di reddito o 100mila euro di patrimonio e bond acquistati prima del 12 giugno 2014) o perché ha scommesso sulla possibilità di ottenere comunque un rimborso del 100%. Il 97% delle domande è arrivata da risparmiatori di Pop Vicenza. Ancora non c'è stato alcun rimborso superiore ai 100mila euro e solo 7 tra i 50mila e i 100mila euro. Molte le pratiche rigettate perché le due venete avevano collocato un numero elevato di titoli a investitori istituzionali, quindi i risparmiatori retail non li hanno acquistati direttamente dalle banche (altro requisito per accedere al rimborso forfait).

Intanto il nuovo governo studia come rimettere mano al fondo aggiuntivo da 100 milioni in quattro anni approvato all'unanimità dal Parlamento con l'ultima legge di Bilancio.

Sui rimborsi ai risparmiatori colpiti dalle crisi bancarie italiane, che il premier incaricato Giuseppe Conte aveva incontrato prima ancora di aver formato il governo, il contratto gialloverde prevede che i risarcimenti siano allargati «anche ai piccoli azionisti» delle banche oggetto di risoluzione con «l'utilizzo effettivo di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti». ma dovrà fare i conti con i paletti europei.

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