Un'inaspettata tegola starebbe per cadere sulle imprese del mondo del trasporto e della logistica. E non a causa di mancanza di risorse ma, cosa ben più grave, per favorire un'impresa a dispetto di altre. Di cosa si tratta? Il decreto sulla ripartizione dei fondi, destinati dal governo per gli investimenti delle imprese di autotrasporto, non è ancora stato inoltrato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, e non per responsabilità della burocrazia: il motivo deriva dalla richiesta, avanzata dai costruttori di camion, di poter usufruire dei fondi stanziati per l'acquisto di veicoli di ultima generazione, anche solo con la prenotazione.
Una richiesta destinata a portare a una modifica al decreto che comporterebbe, a sua volta, la ripetizione delle procedure amministrative necessarie per rendere spendibili le risorse. Con conseguenze per le imprese di trasporto drammatiche, in quanto non potrebbero usufruire delle risorse nei tempi garantiti dal governo nell'incontro avuto nei giorni scorsi.
La teoria secondo la quale «se va bene a un'azienda va bene anche per l'Italia», non pare possa essere accettata dalle oltre 150mila imprese di trasporto danneggiate. La presa di posizione dell'Unatras, infatti, è stata immediata nel ricordare al governo quanto siano difficili oggi le condizioni e pertanto quanto sia inaccettabile che per favorire una sola impresa, che costruisce ovviamente camion, si possa mettere in difficoltà un intero settore. Ci auguriamo che l'«ideona» non trovi la condivisione del neoministro ai Trasporti, Maurizio Lupi che, a differenza dei proponenti interessati, appare perfettamente in grado di riconoscere un'autentica marchetta.
*Presidente Fai Confrasporto,
vicepresidente Confcommercio
e consigliere Cnel
di Paolo Uggé*
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