Impregilo resterà quotata in Piazza Affari. L'amministratore delegato Pietro Salini conferma la permanenza in Borsa del primo general contractor del Paese, ormai controllato al 92% dallo stesso gruppo romano in seguito all'Opa con cui ha rastrellato anche la quota prima detenuta dalla famiglia Gavio: il flottante sarà ripristinato.
Lo spazio di manovra per i piccoli soci rimarrà comunque limitato visto che, come ha poi precisato il presidente Claudio Costamagna, al momento il gruppo Salini non scenderà «molto sotto il 90%». Ora Salini si diluirà «il necessario per mantenere la società quotata. Quando poi si farà la fusione o integrazione dovremo ricreare un flottante importante e adeguato», ha proseguito Costamagna in occasione dell'assemblea dei soci. L'assise è stata anche l'occasione per Salini per tornare sulla dura battaglia ingaggiata con Gavio: quanto è accaduto «è stato dipinto come uno scontro tra persone ma era uno scontro di idee, di modelli di business differenti», ha precisato Salini. «Esistono modelli che funzionano e che non funzionano - ha spiegato - il nostro funziona, mentre prima il capitale era bloccato e poco remunerato; era un modello che funzionava male per gli azionisti».
Così dopo la cessione di Ecorodovias, saranno rispettati i tempi per la vendita di Fisia. Sebbene non ci sia ancora un piano operativo, la fusione tra i due gruppi sarà comuque messa a punto il prima possibile, ha proseguito Costamagna. «Il turnaround continua con una sempre maggior focalizzazione sulle costruzioni», ha proseguito. «Sono arrivate buone notizie sulle situazioni di contenzioso in Italia ma non solo».
Salini: «Impregilo resterà quotata. Gavio? Uno scontro di idee»Il futuro del general contractor
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