Salini Impregilo si prepara a sbancare l'Australia con un maxi progetto del valore di 2,2 miliardi, per il quale è entrata in shortlist (gara riservata). Un'occasione importante, tra le diverse collezionate nei 50 Paesi in cui opera, dall'America agli Emirati Arabi, e che permettono oggi al gruppo di essere al sicuro nonostante le grandi opere siano finite sul banco degli imputati del nascente governo italiano. La scelta, dunque, di guardare oltre i confini nazionali, spostando gran parte del business, si è rivelata vincente.
Il gruppo guidato da Pietro Salini, in Italia, è attivo con il progetto ligure del Terzo Valico, le metropolitane di Milano e Napoli, e la galleria di base del Brennero, che costituirà la linea ferroviaria sotterranea più lunga del mondo. Al sud, ci sono poi i due piccoli lotti che riguardano la statale Jonica e il collegamento ferroviario Catania-Palermo. Insomma, i numeri parlano da soli: oramai Salini si è emancipata dalla madre Italia e non dipende più dalle scelte politiche e amministrative del Paese (a differenza di Condotte e Astaldi). La parte del leone la fanno gli Usa da cui dipendono il 26% dei ricavi, mentre in Italia è rimasta una quota sotto il 10%. Tant'è che, con il supporto di Goldman Sachs, per fine anno la società si quoterà a New York, forse lasciando definitivamente Piazza Affari, e presentandosi agli investitori con un nuovo bilancio in dollari. A traslocare nella Grande Mela sarà un gruppo attivo nelle costruzioni che, nel 2017, ha acquisito ordini per 6,7 miliardi registrando un fatturato di 6,5 miliardi (+5,85), e un utile netto di 117 milioni (+67%).
Numeri che potrebbero migliorare nel 2018 grazie alle tante commesse per le quali il general contractor è in gara.
Innanzitutto in Australia dove Salini potrebbe mettere la firma al Rozelle Interchange and Iron Cove Link: parte del WestConnex, il più importante progetto stradale del Paese (una commessa da quasi 11 miliardi), che punta a migliorare ed espandere la rete di trasporto di Sydney. Un'occasione che sarebbe importante per la società che guarda con attenzione al mercato australiano, la cui crescita annuale dei progetti stradali durante gli anni 2018-2019 sarà approssimativamente del 21%; mentre quella dei progetti ferroviari si aggirerà intorno al 19%. Il governo prevede investimenti in opere pubbliche per circa 75 miliardi australiani (56,4 miliardi di dollari Usa) tra ferrovie, strade e trasporti nei 10 anni tra il 2018 e il 2027. Numeri importanti visto che in Australia il settore delle costruzioni rappresenta il 9% del prodotto interno lordo.
Insomma un nuovo piccolo Eldorado messo nel mirino da Salini, dopo gli States che restano il primo e più importante mercato di riferimento: oltreoceano il fabbisogno di infrastrutture nei prossimi 10 anni è stimato in 4,6 trilioni e il gruppo vuole raggiungere una quota di mercato del 30%. Allo scopo di fare cassa ha messo sul mercato una divisione della controllata Lane: una cessione da centinaia di milioni che darà risorse al gruppo per nuove acquisizioni mirate e per ridurre contestualmente il debito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.