Magneti Marelli, azienda fondata nel 1919 (all'epoca si chiamava Fimm, cioè Fabbrica italiana Magneti Marelli, dalla joint venture Fiat-Ercole Marelli), la cui sede si trova a Corbetta, nel Milanese, è sul punto di diventare coreana. La società, uno degli asset più importanti di Fca, interessa al colosso Samsung Electronics che sarebbe disposto a sborsare fino a 3 miliardi di dollari (quasi 2,7 miliardi di euro). La trattativa, secondo le indiscrezioni riportate da Bloomberg, è in fase avanzata e potrebbe chiudersi entro l'anno. Nel mirino dei coreani ci sono soprattutto le attività relative a illuminazione, infotainment, telematica, nonché la divisione che si occupa delle centraline elettroniche per il controllo del motore. All'ad di Fca, Sergio Marchionne, un'iniezione di oltre 2,6 miliardi consentirebbe innanzitutto di dimezzare il debito del gruppo che, a fine anno, dovrebbe attestarsi sotto quota 5 miliardi. E un taglio drastico del debito porrebbe Fca in una posizione migliore per trovare il terzo partner, sfida che Marchionne deve vincere prima di passare il testimone nel 2019.
Samsung e Magneti Marelli sono già legate da una collaborazione iniziata nel 2009 riguardante i sistemi di informazione e navigazione a bordo dei veicoli. Inoltre, il vicepresidente del gruppo coreano, Lee Jae Yong, detto «LJY», siede dal 2012 nel cda di Exor, la holding di casa Agnelli guidata da John Elkann che controlla Fca. Per gli asiatici l'operazione Magneti Marelli non comporterebbe particolari problemi. In cassa, infatti, dispongono di oltre 70 miliardi di dollari oltre a titoli liquidi. Samsung Electonics, i cui emissari non sono passati inosservati durante alcune visite agli impianti di Magneti Marelli in Italia, è fortemente interessata a diventare un importante player mondiale in cui l'automotive guarda sempre più alle motorizzazioni elettriche e alla guida autonoma: per questo ha di recente acquisito per 451 milioni di dollari, una quota del produttore cinese di auto elettriche Byd, lo stesso sul quale il Gruppo Koelliker un po' di anni fa sembrava interessato a importarne i prodotti in Italia. E Magneti Marelli (40.500 addetti; 7,3 miliardi di ricavi nel 2015; 89 unità produttive nel mondo, di cui 17 in Italia; una trentina di centri per la ricerca) anche sull'elettrico darebbe un'importante mano ai coreani, grazie ai suoi sistemi elettronici per la tecnologia ibrida plug-in (la possibilità di ricarica della batteria dalla spina). Per l'azienda di Corbetta che da circa un anno ha Pietro Gorlier come ad, il possibile passaggio ai coreani (resta da vedere se al 100% o in parte), sarebbe sicuramente un affare. Vista l'esperienza, la dimensione globale, praticamente in tutti i Continenti, e le relazioni con i clienti, anche nello sport, Magneti Marelli farebbe da guida a Samsung nel nuovo business. Il mercato, intanto, vede di buon occhio un'operazione lungo l'asse Torino-Seul: Fca ha segnato, ieri, un +8,26% quotando le azioni a 5,90 euro; bene, di riflesso, anche Exor: +3 per cento.
La pista asiatica, dunque, irrompe nelle strategie di Fca.
E se in questo caso per la cessione di un asset ai coreani, dopo le elezioni Usa e alla luce di chi vincerà, potrebbe rispuntare la pista cinese per un accordo con Fca. In questo momento a Barack Obama, a fine mandato, non conviene parlare di trattative con potenziali nuovi investitori cinesi dopo aver servito Chrysler all'italiana Fiat su un piatto d'argento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.