Come sarà il "piano Italia" di Fca

La 500 elettrica verso Mirafiori e Jeep Compass a Melfi. Sfida piena occupazione

Come sarà il "piano Italia" di Fca

Rilancio del marchio Fiat, che quindi non subirà un downgrade; la 500 elettrica che potrebbe nascere, per il mercato europeo, a Mirafiori; la Jeep Renegade ibrida plug-in che inaugurerà, tra fine 2019 e inizio 2020, il nuovo corso dei motori elettrificati del gruppo Fca; i Suv compatti di Alfa Romeo e Maserati; la produzione, probabilmente anche a Melfi, di Jeep Compass.

E poi il Suv alto di gamma di Alfa Romeo (Mirafiori), la supercar Maserati Alfieri (Modena? Mirafiori?) e la «scossa» che attende gli stabilimenti italiani che producono motori, pronti per essere adattati anche alla realizzazione di propulsori elettrificati dopo lo stop, già avvenuto, alla realizzazione dei piccoli diesel.

Giovedì prossimo, a Mirafiori, a circa sei mesi dalla presentazione del piano industriale al 2022, toccherà al neo responsabile di Fca Emea, Pietro Gorlier, delineare il futuro degli impianti in Italia e, in particolare, quali prodotti saranno loro assegnati. In pratica, sarà colmato quel «vuoto», apparso evidente all'Investor day dell'1 giugno a Balocco, per il quale l'ex ad Sergio Marchionne aveva voluto prendere ancora tempo.

Tutto, dunque, sarà chiarito il 29 novembre, nell'incontro di Fca con i sindacati al quale dovrebbe partecipare, per una prima presa di contatto, anche l'ad Mike Manley, sempre se non sarà già a Los Angeles per l'anteprima, in occasione dell'Auto Show, del Pick-up di Jeep. In tarda mattinata toccherà invece a Gorlier spiegare tutti i dettagli del «Piano Italia» ai giornalisti. Per l'ex ad della pure ex (di Fca) Magneti Marelli, sarà la prima uscita ufficiale da quando, l'1 ottobre scorso, Manley gli ha assegnato la delega alle attività europee. «È un manager esperto a livello globale - così lo ha presentato Manley - ed essendo anche figlio di un dipendente Fiat ha un profondo rispetto e un'approfondita conoscenza del nostro business in Europa».

Rilancio di Fiat a parte (alla 500 elettrica si aggiungerà la Giardiniera, con la Panda che continuerà a essere sfornata a Pomigliano), da Gorlier ci si attende un approfondimento sulle nuove strategie di posizionamento dei marchi, particolare che aveva visto l'ad Manley piuttosto critico su come, nel recente passato, Jeep non avesse avuto la giusta collocazione premium e Maserati quella di un brand di lusso.

Puntualizzazioni, come anticipato dal Giornale, che Manley aveva fatto chiacchierando tempo fa a Londra con alcuni analisti. E proprio Maserati, alla cui guida Manley ha rimesso il tedesco Harald Wester (che Marchionne aveva rimosso), è in questo momento il marchio di Fca che ha più bisogno di una cura vitaminica. La mancanza di novità in casa Tridente, nonostante i recenti restyling della gamma, è uno dei problemi per cui occorre un'accelerazione dei piani di sviluppo.

Il 2019, comunque, sarà un anno di transizione e, soprattutto, di preparazione al nuovo corso (ogni modello della gamma sarà proposto anche nella versione elettrificata) che prenderà il via realmente nell'anno successivo.

Quanto dirà giovedì Gorlier sarà molto importante per le prospettive economiche e occupazionali del Paese, in una fase di evidente stagnazione.

Nei giorni scorsi il manager ha definito con i colleghi, che hanno la responsabilità di marchi e impianti, il progetto che sarà esposto il 29 novembre.

Fiat Chrysler Automobiles, nel suo complesso, archiviata drammaticamente l'era Marchionne, è ora in mano a manager molto focalizzati sul prodotto. Ecco perché ci si aspetta un importante cambio di passo.

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