Sul tavolo della procura della Repubblica e della procura europea delegata (Eppo) è arrivata una doppia comunicazione inerente le competenze circa i reati di natura fiscale. Le prossime indagini, infatti, procederanno su due fronti, dopo che proprio ieri ha preso il via l'attività dell'organismo europeo. Quest'ultimo, dotato di una competenza circoscritta ai reati che ledono gli interessi finanziari dell'Unione, potrà intervenire sulle frodi Iva transfrontaliera che hanno arrecato un danno totale di almeno 10 milioni di euro, su reati di frode e corruzione che possono avere ripercussioni sull'Ue, indebita appropriazione di fondi o beni dell'Ue da parte di un pubblico ufficiale e riciclaggio. La procura europea delegata avrà mandato sui procedimenti di indagine successivi al 20 novembre 2017.
Questo quanto si evince dalla circolare inviata al comando generale delle Fiamme gialle e poi arrivata a tutti i reparti della Guardia di finanza presenti sul territorio italiano.
Le competenze della procura europea
Insediatasi lo scorso 28 settembre, la procura europea, guidata da Laura Kövesi, è dunque ufficialmente entrata in funzione ieri. "Un nuovo capitolo nella lotta alla criminalità transfrontaliera", hanno dichiarato con entusiasmo la vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourová ed i commissari Ue Johannes Hahn e Didier Reynders. "Solo nel 2019 gli Stati membri hanno segnalato frodi a danno di 460 milioni di euro del bilancio dell'Ue. Tali attività fraudolente hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana delle persone, infliggendo gravi danni economici. Questo deve finire, tanto più perché il Covid-19 ha messo a dura prova le nostre economie e abbiamo bisogno di ogni euro per la ripresa. Questo organismo dell'Ue di nuova creazione è completamente indipendente. Perseguirà e consegnerà alla giustizia i sospetti autori di reati nei 22 Stati membri dell'Ue partecipanti", hanno aggiunto, come riportato da LaPresse.
La procura europea, come anticipato, avrà facolatà di intervenire su quei reati finanziari che possono recare all'Unione un danno complessivo di almeno 10mila euro. In particolare si fa riferimento alla presentazione di dichiarazioni o documenti falsi oppure errati in appalti pubblici, alla mancata comunicazione di un'informazione in violazione di un obbligo specifico ed alla distrazione di fondi o beni per fini diversi da quelli per cui erano stati inizialmente concessi.
L'Eppo avrà mandato anche sui reati doganali, sui casi di appropriazione indebita commessa da funzionari pubblici, di corruzione e reciclaggio di beni derivanti da reati che possono ledere l'Ue, come peculato, truffa e delitti contro la pubblica amministrazione. Non solo, la procura europea potrà esercitare la propria competenza "anche laddove vi sia un danno agli interessi finanziari dell'Unione inferiore a 10.000 euro, se il caso abbia ripercussioni a livello dell'Unione tali da richiedere lo svolgimento di un'indagine", si legge nella comunicazione. Ed ogni cittadino potrà denunciare un reato tramite il sito dell'Eppo, che si esprimerà poi in merito. La procura potrà intervenire sui reati commessi dopo il 20 novembre 2017, data in cui il regolamento è entrato in vigore.
I procuratori delegati europei che si occuperanno di effettuare le indagini, sono figure presenti sui territori dei vari stati membri. Nel nostro Paese, ad esempio, saranno presenti 20 procuratori, dislocati in 9 uffici.
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