Parte molto bene il 2013 per l'industria del risparmio gestito in Italia. In gennaio, la raccolta del sistema registra un saldo positivo per quasi 6,6 miliardi di euro, mentre il patrimonio fissa un nuovo record storico a quota 1.206 miliardi.
Tornando alla raccolta, c'è da segnalare che nelle gestioni collettive sono confluiti 3,2 miliardi di nuove sottoscrizioni nette (quasi tutti verso i fondi aperti), mentre nelle gestioni di portafoglio, sono affluiti 3,4 miliardi di acquisti netti: 3,3 miliardi relativi alle gestioni degli investitori istituzionali e i restanti 125 milioni per quelle del pubblico retail.
A fine gennaio, le gestioni di portafoglio contavano su un patrimonio di 676 miliardi di euro (56,1% del totale), mentre alle gestioni collettive facevano capo 530 miliardi di euro (43,9%).
Per quanto riguarda i fondi aperti, che includono sia i fondi comuni italiani che le Sicav estere, il patrimonio a fine gennaio aveva superato i 486 miliardi di euro (pari al 40,3% del totale del risparmio gestito italiano); in testa i fondi obbligazionari con 250 miliardi (51,4% del totale), seguiti dai prodotti azionari con 101 miliardi (20,7%), dai flessibili con 69,6 miliardi (14,3%), dai fondi monetari con 27,8 miliardi (5,7%), da quelli bilanciati con 26,2 miliardi (5,4%), e dagli hedge con 7 miliardi (1,5%).
Nel primo mese dell'anno, i flessibili spodestano gli obbligazionari nella graduatoria dei fondi più gettonati dai sottoscrittori: la loro raccolta netta mensile sfiora, infatti, gli 1,9 miliardi contro gli 1,3 miliardi dei fondi obbligazionari.
In territorio positivo anche le adesioni mensili per i fondi bilanciati (364 milioni) e quelli azionari (204 milioni), mentre risulta ancora in rosso la raccolta netta degli hedge fund (meno 313 milioni) e dei monetari (meno 299 milioni).
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