Economia

Affitti, casa, assegni: così il Fisco può punirci

Tutto quello che c'è da sapere sul redditometro che torna in campo. Nel mirino entrano le spese dichiarate nel 730 del 2021: che cosa succede

Affitti, casa, assegni: così il Fisco può punirci

Canoni di locazione per gli studenti universitari, spese per la manutenzione ordinaria o straordinaria degli immobili, assegni all'ex coniuge, acquisti di medicinali e spese mediche. Sono questi alcuni tra i più importanti elementi indicativi di capacità contributiva che verranno utilizzati sulla base di dati certi, perché presenti o disponibili in anagrafe tributaria. Elementi che, in massima parte, costituiscono i quadri E ed RP dei modelli 730 e Redditi PF nei quali vengono indicate le spese e gli oneri che danno diritto a deduzioni o detrazioni Irpef. Il nuovo redditometro è concentrato sulla dichiarazione dei redditi 2021, in particolare sugli incrementi patrimoniali. Questi concorreranno con il reddito accertabile sulla base della seguente regola: ammontare degli investimenti effettuati nell'anno, meno ammontare dei disinvestimenti effettuati nell'anno e dei disinvestimenti netti dei quattro anni precedenti all'acquisto dei beni.

In particolare, verranno considerati i beni immobili: l'incremento patrimoniale si può verificare anche per effetto di spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria su immobili di proprietà o nella disponibilità del contribuente. Tanti contribuenti hanno sfruttato le detrazioni Irpef sui lavori edilizi, per cui tale incremento patrimoniale potrà caratterizzare le apposite sezioni presenti nei due quadri E ed RP. Quando si affronta una spesa per interventi di ristrutturazione edilizia effettuata nell'anno non esiste un disinvestimento nei quattro anni precedenti. Il rischio, non da poco, è che l'intera spesa di ristrutturazione - detrazione fiscale compresa - venga fatta concorrere alla determinazione del reddito complessivamente accertabile a carico del contribuente in relazione all'anno di sostenimento della stessa.

Per esempio, come riporta Italia Oggi, se un contribuente ha sostenuto spese per ristrutturazione edilizia per l'importo di euro 90mila nell'anno 2020, la somma di tali spese verrà indicata nel quadro RP del modello Redditi PF 2021 per consentire al contribuente di recuperare, in dieci anni, le detrazioni Irpef spettanti. Per come è strutturato il nuovo redditometro tale contribuente, per non rischiare un accertamento sintetico per l'anno 2020 dovrà dichiarare, soltanto per coprire gli interventi di manutenzione straordinaria sugli edifici, un reddito pari almeno a euro 72.001. Con redditi inferiori scatterebbe infatti la scure prevista nel sesto comma dell'articolo 38 del DPR 600 ovvero: determinazione sintetica in presenza di reddito complessivo accertabile eccedente almeno un quinto il reddito dichiarato, anche per una sola annualità.

Il Fisco, come avevamo in precedenza ricordato, quindi, vuole ripartire dal redditometro, lì dove nel 2018 si era fermata la macchina per l'attuazione del nuovo strumento di accertamento dei redditi dei cittadini con l'allora governo formato da Lega e 5 Stelle. Quando si parla di versamenti o di prelievi di contante dal nostro conto corrente, come già scritto, devono sempre esserci valide motivazioni per scongiurare operazioni di evasione nei confronti del Fisco o, peggio ancora, l’ipotesi di denaro dalla provenienza illecita.

Per esempio, chi svolge un lavoro come dipendente o chi è disoccupato o pensionato, nel caso in cui prelevi 5mila euro dal proprio conto che spenderà in un’unica giornata, non riscontrerà un divieto nel farlo ma potrebbe incorrere in controlli da parte dell’Agenzia delle entrate, con accertamento fiscale, tramite lo strumento del redditometro: con questo metodo si collegano le spese effettuate con i redditi dichiarati, al fine di valutarne compatibilità e congruità.

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