Alla nomina del vicepresidente della Bce mancano appena una manciata di giorni. Lunedì toccherà all'Eurogruppo decidere chi subentrerà, il 31 maggio, al portoghese Vitor Constancio. Il tempo stringe, ma la partita pare ancora aperta. Anzi, più di duello si tratta: la scelta del numero due dell'Eurotower è infatti concatenata con la successione di Mario Draghi, prevista alla fine di ottobre del 2019. Vediamo perché. In lizza per la seconda poltrona dell'istituto di Francoforte ci sono il ministro spagnolo delle Finanze, Luis De Guindos, e il governatore della Banca d'Irlanda, Philip Lane. Il primo è in pole position: piace all'Eurogruppo, non fosse altro perché Madrid non ricopre ruoli di vertice negli apparati europei. Ma su questa possibile scelta è partito il fuoco di sbarramento dell'Europarlamento, che vede nella nomina di un politico un rischio per l'indipendenza della Bce e, dunque, preferirebbe l'economista Lane.
Il tema dell'autonomia della banca centrale dovrebbe stare molto a cuore anche alla stessa Bce, ma qui entrano in gioco anche fattori legati più ai futuri equilibri di vertice, quelli determinati dall'uscita di Draghi. Affidare la vicepresidenza a De Guindos, cioè a un uomo del Club Med, potrebbe infatti spianare al presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, la strada che porta al vertice dell'Eurotower.
Il condizionale è però d'obbligo. Se nei mesi scorsi l'investitura del banchiere più critico nei confronti delle politiche di allentamento varate da SuperMario sembrava scontata, soprattutto perché la Germania non è mai stata alla guida della Bce, qualcosa ora appare cambiato. E non solo perché Berlino è ancora senza un governo, ma perché nella primavera del 2019 dovranno essere scelti i vertici di Commissione europea, Consiglio Ue ed Europarlamento. I tedeschi non fanno mistero di voler puntare alla presidenza della Commissione, un ruolo che in futuro potrebbe inglobare anche quello di ministro unico delle Finanze europee.
Inoltre, non è scontato che sia davvero conveniente per il governo di Berlino che un tedesco assuma direttamente gli onori e gli oneri della presidenza della Bce, unico organismo effettivamente federale nell'Unione europea. Se dovesse diventare il numero uno della Bce, Weidmann dovrebbe infatti abbandonare i toni barricaderi e assumere un atteggiamento più istituzionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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