Uno dei simboli del consumismo Usa, gli shopping mall, cioè i grandi centri commerciali, sono entrati in crisi. Il Wall Street Journal cita il caso di Sears, una delle catene di distribuzione più note degli Stati Uniti, ultracentenaria, definita l'Amazon del Ventesimo secolo. Per oltre 100 anni fino al 2010 esporre un proprio prodotto sugli scaffali di Sears era considerato una garanzia di successo, il fatturato del gruppo nel 2011 era di oltre 41 miliardi di dollari. Poi è iniziato il declino: in sei anni il gruppo ha perso oltre 10 miliardi di dollari di ricavi, ha chiuso centinaia negozi, scorporato intere divisioni.
Il caso di Sears è il più eclatante ma non è isolato, altri colossi della grande distribuzione, catene come Macy's, JCPenney, NordStorn, hanno tagliato personale, chiuso centinaia di punti vendita. Di mezzo ci sono le vendite online, l'emergere di Amazon, ma non solo quelle. Gli esperti lo chiamano «demailling», lo svuotamento dei grandi centri commerciali, è un fenomeno iniziato nei primi anni 2000 negli Usa. I consumatori hanno cambiato gusti, hanno iniziato a non amare più i grandi shopping mall, determinando la nascita di nuove tipologie di vendita più redditizie.
Come i mixed use develpment e i lifestyle center, cioè strutture miste, non più solo commerciali ma un mix di offerte che spaziano dai centri congressi agli hotel comprendo i negozi. Luoghi che non sono più fuori città ma nel centro delle stesse.
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