Economia

Sedici rate in un solo giorno: arriva la mazzata del Fisco

A giugno contribuenti e professionisti dovranno onorare ben 144 adempimenti. Non andrà meglio a luglio quando ripartirà la macchina di riscossione del Fisco

Sedici rate in un solo giorno: arriva la mazzata del Fisco

Si preannuncia un mese infuocato questo di giugno. Non c’entra, però, il meteo bensì una tempesta di tasse che si abbatterà sugli italiani già provati dalla crisi economica diretta conseguenza della pandemia di Covid-19. Nei prossimi giorni, infatti, contribuenti e professionisti dovranno onorare ben 144 adempimenti, quasi tutti concentrati 16 e il 30 giugno, quando ne sono previsti rispettivamente 59 e 65. La giostra, poco gioiosa, del Fisco inizia il 10 di questo mese con la conservazione sostitutiva delle fatture elettroniche del 2019. Qualche giorno dopo, il 16, è previsto il pagamento dell'acconto Imu, quello dell'Iva e quello delle ritenute da lavoro compresi i contributi previdenziali di competenza del mese di maggio. Il 30, normalmente conosciuto anche come "tax day", i contribuenti dovranno versare il saldo delle imposte sul 2020 e gli acconti per il 2021.

Senza dimenticare che solo un giorno dopo ripartirà la macchina della riscossione: scatteranno nuovamente notifiche, pagamenti e pignoramenti finora sospesi causa emergenza sanitaria. Sarebbero circa 35 milioni le notifiche dei nuovi atti di riscossione bloccati tra il 2020 e l'inizio del 2021 a seguito dei vari provvedimenti per sostenere gli italiani nel periodo delle chiusure e delle limitazioni anti-contagio.

Chi aveva in corso una dilazione ordinaria per un debito fiscale prima di marzo dello scorso anno, spiega la Stampa, si troverà a dover pagare il 31 luglio in un'unica soluzione 16 rate arretrate. Un duro colpo. Discorso più o meno simile per i contribuenti che hanno aderito alla rottamazione e al saldo e stralcio. In questo caso il peso dell'arretrato è minore in quanto le rate erano trimestrali. Unico piccolo vantaggio: il dovuto dovrà essere pagato il 31 luglio per le incombenze del 2020 e il 30 novembre per gli obblighi del 2021. Cambia la dead line ma il risultato è sempre lo stesso: denaro, e anche tanto, che uscirà dalle tasche dei cittadini in un momento difficile.

Una situazione delicata, questa, sottolineata anche da Maurizio Postal, componente del Consiglio nazionale dei commercialisti con delega alla fiscalità, che ha chiesto al governo "di far ripartire le rateizzazioni in essere con la tempistica storica", assicurando così maggiore gradualità. "Giugno e luglio tradizionalmente sono i mesi delle tasse e dell'assembramento di scadenze", ha spiegato ancora Postal, che è favorevole alla proposta avanzata dal presidente della commissione Finanze della Camera, Luigi Marattin, di allungare la rateizzazione delle imposte. Un modo per sostenere chi ha difficoltà a rispettare le scadenze con il Fisco. Ma che difficilmente sarà accettato.

Gli italiani si mettano l’anima in pace e siano pronti a resistere alla tempesta fiscale.

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