La Cassazione tutela chi occupa le case. "Pare un volantino dei centri sociali"

"Lo sgombero accelerato crea disagio". Centrodestra indignato: "E i proprietari?"

La Cassazione tutela chi occupa le case. "Pare un volantino dei centri sociali"
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Perplessità, incredulità e la sensazione di un ribaltamento delle naturali priorità che un intervento legislativo deve perseguire.

La denuncia parte da Giorgio Spaziani Testa. Il presidente di Confedilizia pubblica sui suoi social un passaggio della relazione dell'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione sul Dl Sicurezza relativo alla nuova procedura di sgombero rapido "dell'unica abitazione effettiva del denunciante". Un documento, quello dell'ufficio della Suprema Corte, che denuncia un pericolo: che lo sgombero possa avere un forte impatto sociale.

"La procedura attribuisce un ruolo e una responsabilità centrali agli accertamenti della polizia giudiziaria da svolgersi, negli intenti del legislatore, con grande celerità e quindi necessariamente sulla base di indagini sommarie" si legge. "A tal proposito si è segnalato che il rilascio coattivo dell'immobile, proprio perché da realizzarsi in tempi brevi potrebbe aprire lo spazio a situazioni di grave disagio sociale considerato che difficilmente l'occupante obbligato al rilascio potrebbe trovare un nuovo alloggio in poco tempo". L'inciso "si è segnalato" fa riferimento a una audizione alle Camere dell'Associazione Nazionale Forense in cui è stato detto che "l'intervento normativo riduce le garanzie procedurali volte a proteggere gli occupanti dal rischio di essere letteralmente messi sulla strada". La Cassazione, dunque, tra le tante opinioni espresse durante le audizioni, sceglie di sottolineare e rilanciare proprio questa.

Questa impostazione fa scattare una aperta critica da parte del centrodestra. Alessandro Cattaneo, responsabile dei Dipartimenti di Forza Italia, legge nell'allarme una "presa di posizione di carattere politico. In sostanza esprime un ordine di priorità: il disagio degli occupanti è potenzialmente superiore a quello dei proprietari. Si rischia di fuorviare la realtà. Questo mi rafforza nella convinzione che il centrodestra abbia avuto un approccio pragmatico, mettendo la realtà davanti l'ideologia. Ma come si fa a non considerare l'enorme disagio di chi ha avuto una casa occupata? E poi chi può pensare di venire a investire da noi se non c'è un rispetto rigoroso della legalità?".

Molto duro Nicola Procaccini, europarlamentare di Fratelli d'Italia e co-presidente del gruppo Ecr in Europa. "Alcuni passaggi del Massimario della Corte di Cassazione sembrano usciti dal volantino di un centro sociale occupato. Mi riferisco a quello, giustamente sottolineato da Confedilizia, in cui i giudici della Cassazione chiedono di dare priorità all'occupante abusivo rispetto al legittimo proprietario di casa, anche quando questa è l'unica abitazione di cui dispone. Una legge della giungla in cui non c'è traccia di giustizia".

Mara Carfagna, segretario di Noi Moderati, sottolinea che "il governo ha tutto il diritto di tutelare la prima casa di ogni cittadino da occupazioni arbitrarie o abusive, che in tanti casi si fondano su violenze e intimidazioni delle vittime. Se la Cassazione rileva difficoltà applicative o incongruenze nelle norme, potrà facilmente suggerire correzioni, ma un principio deve restare inalterato: la prima casa è il bene-rifugio di milioni di italiani, deve risultare intoccabile e inviolabile".

Infine, fuori dalla

politica, Domenico Pianese, segretario generale sindacato di Polizia Coisp, vede nel documento la conferma della "distanza siderale di alcuni ambienti istituzionali dalla realtà quotidiana delle persone e dalle loro difficoltà".

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