"Senza acqua e cibo, è sciopero". Occhio alla data: quando volare sarà un inferno

I sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti hanno attaccato la compagnia aerea Ryanair anche per il taglio degli stipendi e sono pronti a incrociare le braccia

"Senza acqua e cibo, è sciopero". Occhio alla data: quando volare sarà un inferno

È confermato per mercoledì prossimo 8 giugno lo sciopero nazionale di quattro ore, dalle 10 alle 14, dei piloti e degli assistenti di volo delle compagnie aeree Ryanair, Malta Air e della società CrewLink (le ultime due sono legate a Ryanair). A indire la protesta, che rischia di creare seri problemi ai passeggeri, sono i sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti “vista l'impossibilità di aprire un confronto dedicato alle problematiche che da mesi affliggono il personale navigante”. Tra i disagi più gravi da risolvere, come riporta il quotidiano la Repubblica, vanno segnalati: il mancato adeguamento ai minimi salariali previsti dal contratto nazionale, il perdurare di un accordo sul taglio degli stipendi (contingency agreement) non più attuale, le arbitrarie decurtazioni della busta paga, il mancato pagamento delle giornate di malattia, il rifiuto della compagnia di concedere giornate di congedo obbligatorio durante la stagione estiva, oltre alla mancanza di acqua e pasti per l'equipaggio.

La situazione è così grave che in assenza di segnali concreti e immediati da parte di Ryanair, Malta Air e della società CrewLink, i lavoratori sono pronti a incrociare le braccia per diversi giorni, con uno sciopero a oltranza spalmato in tutto il periodo estivo. Una minaccia che scuote non poco la compagnia aerea irlandese, già nell’occhio del ciclone nelle ultime ore per l’accusa di discriminazione razziale. Ryanair avrebbe costretto alcuni cittadini sudafricani a sostenere un test in afrikaans prima di imbarcarsi sui voli di ritorno dal Regno Unito e dall'Europa. Secondo quanto riferito dal quotidiano Financial Times, la compagnia aerea ha affermato che il "semplice questionario" rientra negli sforzi per contrastare i titolari di passaporto sudafricano fraudolento.

Tale pratica, tuttavia, è stata criticata perché prevede un test di conoscenza generale in una lingua che è la terza più utilizzata nel Paese e ha avuto un controverso ruolo nell'oppressione dei cittadini neri durante l'apartheid.

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