Senza Ferrari Fca guarda a Google

Sul partner c'è tempo fino al 2018. E per Mediobanca potrebbe spuntare un asse con Mountain View

Pierluigi BonoraScatto di Ferrari e Fca al secondo giorno di contrattazione a Milano. Il Cavallino ha rotto gli indugi dell'esordio, complice la giornata nera dei mercati, e ha segnato un +2,1% a 44,59 euro. Ancora meglio ha fatto il Lingotto: +2,6% con il titolo che sale a 8,36 euro. A dare nuovo sprint alle azioni di Fca, insieme alla positiva chiusura d'anno delle vendite in Italia (+18,3% e quota al 28,3%, pure in crescita), sono i nuovi dati provenienti dal mercato core, cioè gli Usa: nel 2015 le immatricolazioni sono aumentate del 13% e il gruppo ha superato, per il secondo anno consecutivo, la soglia dei 2 milioni di veicoli venduti.Ma da lunedì scorso per Fca si è aperta una nuova storia, quella di un gruppo che dovrà affrontare il futuro senza Ferrari, ora nella cassaforte privata di Exor in casa Agnelli. Maserati è dunque la nuova punta di diamante nella sfida premium del Lingotto, insieme a Jeep (il marchio che sta dando più soddisfazioni in assoluto: il 2015 risulta da record) e in attesa dell'exploit di Alfa Romeo.L'ad Sergio Marchionne ha raffreddato gli animi su un possibile accordo con un nuovo partner. Se ne potrebbe parlare una volta raggiunti tutti gli obiettivi fissati al 2018. Rispettare i target, infatti, vorrà dire presentarsi, in vista di un'intesa, nella giusta condizione di forza. Intanto, Marchionne, respinte alcune avances - così ha detto - continua a stare alla finestra e vedere, nel frattempo, che «Lady no», Mary Barra, ha rafforzato la sua posizione in Gm, finora preda numero uno di Fca, dove alla carica di ad unisce adesso anche quella di presidente. L'upgrade non favorisce certo l'avvio di un dialogo, ma stando alle parole di Marchionne sembra proprio che la ricerca di un nuovo socio sia finita per ora nel congelatore. Quindi, massima concentrazione sui numeri. Una manna per gli analisti: Akros, nel report diffuso ieri (prezzo obiettivo per Fca di 12,50 euro), evidenzia come il debito del Lingotto, grazie all'operazione Ferrari, possa scendere nel 2015 a 6 miliardi. L'impatto positivo per 4 miliardi deriva, infatti, dagli effetti del convertendo e dall'introito del cedolone. E sempre Fca, in due anni, andrà incontro a risparmi in oneri finanziari per circa 1,3 miliardi.L'anno al via, inoltre, potrebbe portare a Fca qualche nota positiva dall'impianto cinese, inaugurato a novembre, dove con il gruppo locale Gac vengono prodotte le Jeep Cherokee. E sempre lo storico marchio Usa dovrebbe dare una mano a Fca in America Latina. Il modello Renegade prodotto in Brasile funziona (rappresenta il 5% del mercato) anche se la produzione, agevolata da forti incentivi fiscali, non è ancora a regime. Ma si guarda anche all'imminente Auto Show di Detroit e al primo veicolo del gruppo con motore ibrido plug-in (ricarica con cavo e spina), un grosso minivan Chrysler prodotto a Windsor, in Canada.Mediobanca Securities, dal canto suo, ipotizza un asse tra Fca e Google per la realizzazione di un veicolo con guida autonoma.

Tema, questo, di grande attualità in questi giorni al Ces di Las Vegas, dove Fca presenta la quarta generazione del sistema di info-intrattenimento Uconnect, la Predictive technology (l'auto impara le abitudini del guidatore e si interfaccia con la sua agenda per fornire informazioni personalizzate) e il sistema (Workload manager) che controlla lo stato fisico di chi siede al volante.

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