Il cosiddetto settore dell'entertainment, un ambito che comprende i contenuti in qualsiasi loro forma (da quelli televisivi a quelli online, passando dall'editoria e dai videogames), nel prossimo futuro sarà ancora di più «tagliato su misura» dell'utente, parlerà sempre più mandarino e sarà prevalentemente digitale grazie alle tecnologie legate all'intelligenza artificiale e all'utilizzo del 5G. Sono questi i trend principali emersi nel rapporto «Global Entertainment&Media Outlook 2019-2023» pubblicato da Pwc e intitolato, non a caso, «Now it's getting personal» (ora la questione si fa personale). Anche per questo colossi come Amazon e Alibaba stanno creando «ecosistemi pervasivi», ovvero universi a sé stanti che propongono ogni genere di servizio, in cui proprio l'offerta di contenuti costituisce un polo di attrazione quotidiano per il consumatore, aumentando al contempo le opportunità di conoscere ancora più a fondo i propri clienti e di poter quindi studiare offerte sempre più su misura.
Non è quindi un caso che Apple stia svelando in queste ore al Wwdc Day in corso a San Jose, la tanto attesa tv in streaming dopo il debutto a marzo della app Apple News+.
Secondo i dati dello studio, entro il 2023 il mercato mondiale dell'intrattenimento arriverà a valere 2.602 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 2.111 miliardi del 2018 e mille miliardi in più rispetto al fatturato del comparto dieci anni fa. Il 61,6% dei ricavi del settore sarà generato dal mondo digitale rispetto al 53,1% del 2018 e al 40,7% del 2014. Per la prima volta inoltre la crescita media annua cinese supererà quella degli Usa (per Pechino si stima una crescita media annua, Cagr, del 7,7% rispetto al 2,5% di Washington) grazie soprattutto al decollo del mercato della pubblicità digitale dove l'ex Impero Celeste metterà a segno un rialzo medio annuo del 13,8 per cento.
Tra cinque anni il web rimarrà il maggiore ambito dell'entertainment con un mercato valutato 871 miliardi dagli attuali 654 miliardi, seguito dalla pubblicità sul web attesa a 424 miliardi, il doppio rispetto a un anno fa. A crescere rapidamente saranno la realtà virtuale, un mercato atteso a 6,1 miliardi, il triplo rispetto a quanto registrato nel 2018; i contenuti degli Ott (gli Over The Top: le società che offrono servizi online) è previsto a 72 miliardi (con una Cagr del 13,8%) grazie al maggior appetito per i servizi di video streaming e la pubblicità sul web è stimata a 424 miliardi dai 269 miliardi. In calo, per la prima volta, la tv tradizionale e dell'home video (a 244 miliardi dai 252 miliardi del 2018).
In questo scenario dominato da piattaforme e servizi sempre più frammentati, lo studio si attende una accelerazione del processo di aggregazione per andare incontro alle esigenze del consumatore che, dopo anni
di dispersione, vorrebbe tornare ad avere tutto a portata di mano. È forse una delle ultime chiamate per le tv tradizionali e gli operatori telefonici per farsi spazio prima che Amazon, Apple e Google conquistino il campo.
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