«È vero che la fase peggiore della crisi del debito sovrano sembra alle spalle, ma è anche vero che negli ultimi giorni molti analisti hanno emesso giudizi negativi, sulle nostre banche e perciò avrei preferito il prolungamento, almeno per un mese del divieto di vendite allo scoperto». Il direttore investimenti di Schroders, Mario Spreafico, è contrario al via libera Consob agli «scopertisti» sui titoli bancari e assicurativi italiani.
Dottor Spreafico, perché si oppone a una misura che molti operatori di mercato hanno accolto di buon grado?
«Perché ci sono criticità che non sono state ancora risolte, come la questione della terza tranche di aiuti alla Grecia e l'implementazione dei sostegni alla Spagna. Per questo motivo, credo che il divieto avrebbe dovuto essere ulteriormente prorogato, magari fino alla fine dell'anno».
Cosa pensa, in generale, delle vendite allo scoperto?
«Io sono un gestore tradizionale e non le pratico. Se non esistessero, sarebbe meglio. Ma comprendo che un mercato che non offra anche queste possibilità sia più povero e meno attrattivo».
Quale può essere il punto di svolta per le Borse europee? Non tutti gli analisti hanno accolto positivamente la nuova immissione di liquidità da parte della Fed.
«Sono due i momenti che potranno rivelarsi decisivi. In primo luogo, la soluzione del problema greco. Occorre evitare di fornire ulteriori pretesti alla speculazione circa la possibilità di una rottura dell'eurozona. Bisogna fugare qualsiasi dubbio».
E poi?
«La seconda svolta si avrà quando saranno pubblicati dati macroeconomici che non smentiranno in negativo le previsioni. La Fed ha fatto ciò che ha ritenuto più opportuno ma banche centrali e governi, Cina inclusa, hanno ancora armi a disposizione per stimolare l'economia e rilanciare la crescita».
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