Shopping in controtendenza: la trentina Cavit si beve gli spumanti tedeschi

L'acquisizione di Kessler "riscatta" i tanti marchi italiani passati in mani straniere

Cavit «riscatta» i tanti marchi italiani passati in mani straniere e si compra gli spumanti tedeschi. La ccooperativa, che rappresenta il 60% della produzione vitivinicola trentina, ha acquisito infatti la maggioranza (50,1%) di Kessler, azienda di antica tradizione del Baden Wurtemberg: fondata nel 1826, produce e commercializza circa un milione di bottiglie di spumante l'anno, per un fatturato di circa cinque milioni di euro.
Già, perchè i tedeschi non bevono solo birra: anzi, la Germania è uno dei primi mercati per quanto riguarda gli spumanti, con il 22% della quota mondiale di consumi e una spiccata predilezione per le «bollicine» di produzione nazionale, sia pure a partire da vini stranieri. Ora Cavit è presente su questa importante piazza con un'azienda locale dalla forte reputazione: potrà così non solo rafforzare la sua presenza in Germania, ma anche valorizzare ulteriormente le uve Chardonnay prodotte dalle cantine socie. «Abbiamo potuto cogliere questa opportunità - commenta Adriano Orsi, Presidente della cooperativa trentina - grazie alla solidità finanziaria di Cavit. Questo investimento e le opportunità che si aprono per Cavit premiano la nostra gestione operativa e finanziaria degli ultimi anni. Inoltre è per noi motivo di orgoglio che una cooperativa abbia la capacità di investire oltre confine e guardare il futuro con coraggio e determinazione».

Cavit presiederà il consiglio di amministrazione della società tedesca mentre la gestione operativa dell'azienda resterà affidata al management attuale, che opererà in costante accordo con i vertici della cooperativa trentina.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica