Siena in rosso per 331 milioni «Il Monte torni alla redditività»

Il presidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo, in un certo senso, lo aveva anticipato nell'intervista all'Espresso. «Se la banca non tornerà a una redditività accettabile, dovrà aggregarsi» in quanto la Fondazione non potrebbe più sostenerla «dovendo ripagare i debiti». La situazione è stata confermata dai conti 2011 (rinviati a luglio causa piano di ristrutturazione del debito) dell'ente presieduto da Gabriello Mancini.
L'esercizio terminato il 31 dicembre si è chiuso con un disavanzo di 331 milioni di euro (-128,4 milioni nel 2010), determinato da una minusvalenza implicita di 380,5 milioni sui titoli Fresh 2008 sottoscritti per ricapitalizzare la banca quattro anni fa. Il patrimonio si è svalutato di oltre 4 miliardi scendendo da 5,4 a 1,33 miliardi di euro a causa di 3,5 miliardi di svalutazione dei titoli Mps in portafoglio (il prezzo unitario di carico è stato portato a 0,36 euro), di 240 milioni di minusvalenze su cessioni di titoli del Monte e dalla perdita di esercizio. I 100 milioni derivanti dalla cedola Mps del 2011 hanno portato le entrate da dividendi a 125,5 milioni (15 milioni nel 2010). L'incasso netto per la cessione del 12,66% di Mps effettuata tra marzo e aprile è stato di 533,7 milioni.


Le erogazioni saranno fortemente limitate e connesse alle situazioni di emergenza e agli impegni pluriennali già assunti. «Il momento di difficoltà - osserva la Fondazione - potrà essere superato soltanto con un deciso ritorno alla redditività da parte di Mps». Proprio come aveva osservato Profumo.

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