Cinzia Meoni
Italgas, il maggiore distributore di gas nel Paese, torna in Piazza Affari a 13 anni dall'addio con un'operazione di scorporo da Snam. Ieri infatti la società ha presentato domanda di ammissione in Borsa. L'obiettivo è approdare sul listino entro novembre. Nessun timore per l'elevata volatilità dei mercati che ha convinto Poste Italiane a frenare il progetto di quotazione della seconda tranche del capitale e Sia e Fs, tra gli altri, a rinviare il debutto a tempi migliori. «Mi pare sia prevalsa l'idea che non c'è una necessità di operazioni di questo tipo», ha liquidato infatti ieri il tema il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli in merito di una ulteriore tranche di Poste Italiane.
L'operazione Italgas avverrà attraverso una scissione parziale e proporzionale da Snam che, nel 2009, aveva rilevato Ia società da Eni per 3 miliardi. Agli azionisti del gruppo guidato da Marco Alverà verrà assegnata un'azione Italgas ogni cinque titoli Snam posseduti.
Italgas, secondo i dati proforma 2015, ha un fatturato di un miliardo, un margine operativo lordo di 735 milioni e un utile netto di 269 milioni. Snam deconsoliderà poi 3,4 miliardi di debito. Una volta completata l'operazione il flottante sarà pari 65,5% del gruppo che sarà partecipato da Snam al 13,5%, Cdp Reti al 25,08% e Cdp Gas allo 0,97%. Snam, Cdp Reti e Cdp Gas saranno legati da un patto parasociale sulle quote. Alla guida di Italgas sono stati nominati Paolo Gallo come amministratore delegato e Lorenzo Bini Smaghi alla presidenza.
Grazie alla nuova struttura societaria Italgas progetta di conquistare, il maggior numero possibile dei 177 di «atem» (aree territoriali) che andranno in gara nei prossimi anni per il rinnovo delle concessioni, aumentando così la propria quota di mercato dall'attuale 33 al 40 per cento. Maggiori dettagli verranno presumibilmente dati nel corso della presentazione del nuovo piano industriale previsto entro l'autunno. Nel frattempo a Piazza Affari si iniziano fare i primi calcoli. Finora gli scorpori hanno portato bene alle società coinvolte: da Fiat a De Longhi e da Autogrill a Pirelli. E gli analisti sono pronti a scommettere che lo spin off di Italgas da Snam (il titolo ieri ha chiuso a 4,86 euro -0,6%) non farà eccezione. Per Mediobanca, Italgas diventerà protagonista del consolidamento voluto dal governo nel mercato della distribuzione così da aumentare i livelli di efficienza e ridurre i costi.
Il broker scommette poi sulle nozze future tra Italgas e 2i Rete Gas, controllata dalla Cdp e con una quota di mercato del 17% per cento. Per gli analisti il programma di acquisizione delle concessioni e gli investimenti, dovrebbero portare all'aumento del valore del capitale investito netto (Rab) a oltre 7 miliardi dai 5,7 miliardi asttuali- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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