C'è chi desidera gioielli, pellicce, case e vacanze da nababbo. C'è chi si "accontenta" della salute. Ma il sogno più diffuso degli italiani è molto più pragmatico e, per certi versi, modesto: posti di lavoro e meno tasse. Sono questi i regali più ambiti che gli italiani vorrebbero dal Governo sotto l’albero di Natale. Lo rileva un sondaggio Confesercenti-Swg, secondo cui quasi sei italiani su 10 (il 56%), indicano quale priorità la creazione di nuove opportunità di lavoro. Il 27%, invece, vorrebbe un taglio dell’imposizione fiscale per poter utilizzare al meglio le proprie risorse.
Il 34% di italiani (16,3 milioni) vorrebbe vedere diminuire l’imposizione sui redditi, mentre il 19% auspica la detassazione delle tredicesime. Quota identica a chi invece vorrebbe che fosse più leggera la prossima tassa su servizi e rifiuti, mentre il 14% e il 12% auspicano, rispettivamente, che l’Iva torni al 20% e che si fermino gli incrementi delle accise, problema che secondo il sondaggio sta a cuore soprattutto ai giovani, con evidente riferimento soprattutto ai carburanti.
Quanto alle spese per le feste natalizie, gli italiani che dichiarano di spendere di più saranno pochissimi (il 4%). Quasi un italiano su due (45%) è condizionato da tasse e crisi. E la maggioranza - ben il 65% - sostiene che spenderà di meno. Ovviamente questo si tradurrà in minor consumi e, conseguentemente, meno guadagni per le imprese e meno Iva per lo Stato. Il monte tredicesime sarà di oltre 42 miliardi, ma la fetta che va a coprire mutuo e conti da pagare è sempre più ampia. Si evidenzia, infatti, un calo della parte utilizzata per gli acquisti: saranno 21 miliardi e mezzo, 140 milioni in meno rispetto al 2012.
Da un punto di vista psicologico il sondaggio Confesercenti-Swg evidenzia un Natale ancora difficile, come quello degli ultimi anni, ma che non cede (troppo) al pessimismo. C'è ancora posto per la speranza, in cui si rifugia poco più della metà degli italiani. Una speranza che appare più forte fra gli ultracinquantenni che fra i giovani, mentre la sensazione di difficoltà è più acuta fra i quarantenni. A pesare sulla spesa soprattutto la situazione economica personale, che il 24% (l’8% in più dello scorso anno) indica come fattore condizionante. Al secondo posto le tasse, indicate dal 21% (+3% su 2012): sommando i due gruppi, quasi un italiano su due quindi (45%) si dice condizionato e frenato sui consumi.
Inoltre, la mancanza di fondi crea preoccupazione sui prezzi per il
21% (+6% rispetto allo scorso anno) degli italiani, specialmente i più giovani, mentre i rimanenti si dividono tra incertezza sul futuro (14%), erosione del risparmio (10%) e preoccupazione per il posto del lavoro (+8%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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