Il «Sole» in manovra sul dopo Moscetti

Aumentano le voci di cambio al vertice. Il problema ricavi

Si intensificano le voci su una imminente uscita dal Sole 24 Ore dell'ad Franco Moscetti. Voci iniziate a circolare alla vigilia dell'assemblea di Confindustria riunita martedì e mercoledì a Roma. Non a caso, visto che l'appuntamento annuale con i soci serve anche per prendere decisioni importanti. Come il cambio al vertice operativo del gruppo editoriale controllato da viale dell'Astronomia. Comunicazioni ufficiali dall'azienda non ce ne sono. Ma la poltrona di Moscetti è considerata ormai in bilico. Il primo segnale era arrivato dall'assemblea del Sole di fine aprile con due interventi inusuali: uno, palesemente critico, di Assolombarda che si era lamentata per il «deprezzamento del titolo e il peggioramento della situazione finanziaria». Ad alzare la mano era stata anche Confindustria, sottolineando che «l'azionista ha fatto la propria parte» e «lo stesso è chiamato a fare ciascuno nel proprio ruolo, sia il cda che il management operativo».

Perché togliere il timone a Moscetti? Il manager ha tagliato 44 milioni di costi e da quando è arrivato, nell'autunno del 2016, il gruppo è passato da una perdita di 92 milioni a un bilancio positivo di 7,5 milioni. Ma il problema è che non ha saputo rilanciare i ricavi. Così il Sole rischia di ritrovarsi in affanno fra pochi mesi. Ad alimentare i mal di pancia degli industriali è anche il fatto che dei 30 milioni messi dall'azionista di controllo nell'aumento di capitale, rispetto all'andamento di Borsa ne sono stati già «bruciati» più di un terzo. Inoltre, il Sole ha pesato sul bilancio 2017 della Confindustria che è stato chiuso con un disavanzo di quasi 700mila euro «principalmente attribuito a spese non correnti evidenziate nella voce Consulenze per attività correlate al Sole 24 Ore, nonché per la riduzione dei proventi finanziari conseguenti al disinvestimento di una significativa parte del patrimonio per la raccolta di liquidità destinata all'aumento di capitale realizzato a novembre», ha sottolineato l'associazione guidata da Vincenzo Boccia.

Terminata la fase dei tagli, Confindustria sta dunque pensando di cercare un profilo più adatto al rilancio editoriale rispetto a quello di Moscetti che ha pagato anche lo scotto di arrivare da un settore diverso (ha guidato per oltre dieci anni Amplifon). Il nome circolato è quello dell'attuale ad dell'Ansa, Giuseppe Cerbone, che in passato è stato amministratore delegato e direttore generale del Sole. Resta da capire se l'imminente cambio della guardia alla guida della società editrice comporterà novità anche nella direzione del giornale che fino a oggi è stata portata avanti, pur tra mille difficoltà, grazie alle disponibilità di Guido Gentili.

Ma questo passaggio è più complicato perché legato sia alla

posizione che Confindustria vorrà tenere con il nuovo governo dalle pagine del suo giornale, sia al valzer dei direttori che con i nuovi inquilini di Palazzo Chigi potrebbe suonare in altri gruppi editoriali e in Rai.

CC e MZ

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