Spagna, alle banche servono 60 miliardi

Spagna, alle banche servono 60 miliardi

Settimana di passione per le Borse europee e soprattutto per Piazza Affari che ieri ha sofferto più di altre, perdendo il 2,29% e in una settimana il 5,6%. L'indice è ormai a ridosso dei 15mila punti ben lontano dunque dagli oltre 16mila di metà settembre, annullando i guadagni registrati dal via libera della Bce allo scudo anti spread di inizio mese. L'allarme sul debito greco e poi su quello della Spagna ha provocato perdite a catena, in Italia soprattutto sui titoli bancari.Per gli analisti il calo è comunque dovuto anche alle prese di beneficio in quanto non è soltanto la fine del mese ma anche la fine del trimestre. Intanto ieri gli stress test sulle banche spagnole hanno messo in rilievo che gli istituti di credito iberici necessitano di circa 53 miliardi di euro per fare fronte alla crisi. Ma secondo le stime diffuse dalla banca di Spagna, sulla base dei test effettuati dal consulente statunitense Oliver Wyman la cifra salirebbe a quasi 60 miliardi (59,3) se non si tenessero in conto i progetti di integrazione tra istituti già in corso. Tra i 14 gruppi sotto esame, la banca che deve maggiormente rafforzarsi è Bankia, con un deficit di capitale di 24 miliardi mentre a Catalunya Bank mancano 10,8 miliardi e a Ncg Banco 7,1. Prova superata invece per sette big: Santander, Bbva, Caixabank, Sabadell, Kutxabank, Bankinter e Unicaja.
«La valutazione mostra che l'aiuto finanziario sul quale abbiamo concordato in luglio sarà più che sufficiente per coprire i bisogni di capitale, tenendo conto anche di un margine di sicurezza confortevole - ha spiegato, rallegrandosene, il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker-Ciò dovrebbe consentire uno svolgimento efficace del processo di ricapitalizzazione». L'Eurogruppo ha comunque già autorizzato un'assistenza finanziaria per le banche iberiche fino a 100 miliardi di euro. La Ue ha detto che un primo gruppo di ricapitalizzazioni partirà già a novembre. Le banche dovranno presentare un piano che dovrà essere approvato dalla banca di Spagna e dalla commissione. Soddisfatta degli stress test anche il direttore del fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. «Queste valutazioni indipendenti degli asset contribuiranno a fornire una differenziazione significativa tra gli istituti finanziari. Inoltre le reali necessità delle banche, dovrebbero essere più basse delle somme identificate nei test e dunque possono essere finanziate agevolmente nell'ambito del programma di ricapitalizzazione Ue». Il debito spagnolo continua comunque a fare paura nonostante l'ennesima tornata di tagli alla spesa effettuati in settimana. Il governo iberico infatti esita a ufficializzare una eventuale richiesta di aiuti a unione europea e fondo monetario internazionale e Moody's potrebbe abbassare il rating dei suoi titoli a livello «junk», spazzatura. Anche per questo ieri tutte le Borse europee erano negative: Londra ha perso lo 0,65%, Francoforte l'1,01% e Parigi il 2,46%. Male anche Madrid -1,71%.


In rialzo lo spread che è passato in cinque giorni, da 345 punti ai 370 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale è al 5,15. Male ovviamente anche il differenziale di rendimento tra Bonos spagnoli e Bund che è a 452 punti, con il tasso al 5,97%. Invariato il petrolio a 91,88 dollari al barile.

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