Economia

lo spilloUn «salatissimo» patto di stabilità

Se Intesa dovesse «licenziare» il ceo Cucchiani, dovrà pagare una maxibuonuscita. La relazione sulla remunerazione del 2012 spiega che all'assunzione di Cucchiani (22 dicembre 2011) fu stipulato un «patto di stabilità» con scadenza 20 febbraio 2015. Al compenso annuo del ceo si aggiungevano 300mila euro a scopo di fidelizzazione per un totale di 1,8 milioni annui di compenso fisso da dg. La violazione del contratto comporta per la banca il pagamento di due annualità, cioè 3,6 milioni. C'è poi il Tfr, che per i dirigenti del credito si calcola sugli «elementi retributivi aventi carattere continuativo». Nel 2012 Cucchiani ha guadagnato 2,15 milioni di fisso, 150mila euro come consigliere, 360mila euro di bonus e 900mila euro in azioni Intesa. Due anni di Tfr - a seconda dell'accordo che si troverà - potrebbero perciò valere da 4 a 7 milioni di euro circa.

Per Intesa si profilerebbe un altro «salasso», dopo la buonuscita da 2,8 milioni dell'ex dg Morelli e quella da corrispondere all'altro top banker Giuseppe Castagna.

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