Economia

Squinzi: "Possiamo puntare al pil al +2%"

La Confindustria lancia un nuovo allarme: "Lo scenario futuro resta molto difficile". E sprona Monti a fare di più

Dopo la pesantissima bocciatura da parte della Corte dei Conti, adesso anche gli industriali prendono per il bavero il governo sperando di dargli la scrollata necessaria a imboccare un colpo di coda prima delle elezioni. "I dati ci dicono che lo scenario per il futuro resta difficile, molto difficile", ha detto il presidente della Confindustria Giorgio Squinzi, all’assemblea di Confitarma, spiegando che la crisi economica ha portato l’Italia a "una fase recessiva da cui fatichiamo ad uscire".

Secondo il leader degli industriali, il sistema Italia può - anzi, deve - "essere ambizioso e puntare a un ritmo di crescita robusto", almeno del 2% all’anno. "Il traguardo è difficile, ma non è impossibile", ha continuato il numero uno di viale dell'Astronomia facendo presente che "è arrivato il momento di cambiare il passo in modo deciso: credo che l’Italia abbia tutte le potenzialità per tornare a crescere". Sulla produttività, Squinzi ha invitato il presidente del Consiglio Mario Monti a cercare insieme di "dare una risposta comune" entro il 18 ottobre dal momento che in quella data il presmier andrà in Europa. Squinzi ha, quindi, spiegato che, in questo momento, Confindustria è impegnata sulla produttività e sta cercando "una risposta condivisa con le parti sociali".

"Ci aspettiamo risultati concreti dal decreto semplificazioni che il governo si appresta a varare", ha continuato Squinzi sollecitando la necessità di semplificazioni burocratiche: "Vanno eliminati gli ostacoli amministrativi, che frenano la nostra economia, sono un costo e in questo momento non sono più sostenibili".

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