Le vendite di auto segnano per il quarto mese consecutivo il segno positivo: +5% in marzo (+6% nel primo trimestre), dati che si confrontano comunque con le pesantissime perdite accumulate negli ultimi anni. Segnali confortanti anche se, come avverte Massimo Nordio (Unrae), derivano in particolare dall'incremento di quota delle vendite ad autonoleggi, mentre «la domanda delle famiglie, vera cartina di tornasole dello stato di salute del mercato, nei tre mesi continua a essere stagnante».
In pratica, rileva l'Unrae, la parte di cittadini che sostituiscono la propra auto sta ancora calando, con impatto inevitabile sull'attività delle concessionarie, il livello delle emissioni e la sicurezza del parco circolante. «È piena stagnazione», concorda Filippo Pavan Bernacchi (Federauto) . C'è poi il nuovo appello di Roberto Vavassori (Anfia) affinché si arrivi a ridurre l'imposizione fiscale sul settore, «ancora aggravata dal decimo aumento delle accise sui carburanti in 5 anni».
Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) vede un po' più rosa, «visto che salgono anche le vendite di furgoni, camion e si riscontra un incremento dei consumi di benzina e diesel».
In marzo Fiat Chrysler ha fatto +2,8% (quota del 28,1%). Bene anche le vendite negli Usa: +13% Chrysler e +24% il marchio Fiat.
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