StandChart patteggia sanzione da 340 milioni

StandChart patteggia sanzione da 340 milioni

Standard Chartered ha raggiunto un accordo con le autorità di New York per risolvere la disputa sulle transazioni con l'Iran. L'accordo prevede che Standard Chartered paghi 340 milioni di dollari. L'accordo riguarda solo l'autorità di New York e non è escluso che ulteriori intese saranno raggiunte con le altre autorità americane. Standard Chartered resta infatti sotto indagine da parte della Fed, del Tesoro americano e del Dipartimento del Giustizia. L'accordo raggiunto prevede che la banca accetti ispettori al suo interno per verificare il rispetto delle regole. Secondo le accuse, la banca britannica avrebbe riciclato centinaia di miliardi di dollari riconducibili all'Iran.
Il caso Standard Chartered ha alimentato le tensioni fra le autorità inglesi e quelle americane, con il Dipartimento guidato da Timothy Geithner che - su richiesta del Tesoro inglese - ha spiegato via lettera nel dettaglio che gli Stati Uniti applicano la normativa per le sanzioni. Le tensioni fra Stati Uniti e Gran Bretagna segnalano come i recenti scandali bancari abbiano aumentato la pressione sulle autorità finanziarie, accusate di scarsa supervisione durante la crisi.
Standard Chartered è solo l'ultimo episodio, ma le tensioni sono alte da più di un mese, da quando è scoppiato lo scandalo del Libor. E l'attenzione si è rivolta a una comunicazione di Geithner, allora presidente della Fed di New York, alla Bank of England.

Nella comunicazione del 2008 Geithner invitava ad abolire gli incentivi alle banche che fornivano informazioni non corrette sui costi di finanziamento. In audizione dopo il caso Barclays, il governatore della Bank of England, Mervyng King, aveva precisato: «In nessun momento qualcuno della Fed di New York ha sollevato timori con noi sulla possibilità di errori».

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