Economia

Stellantis ridisegna i concessionari nella Ue

Modello di distribuzione multimarca per metà 2023. I capi brand in Italia

Stellantis ridisegna i concessionari nella Ue

Da Stellantis via libera all'organizzazione del mercato italiano e alla riorganizzazione della rete di distribuzione europea. Nel primo caso è previsto che ci siano country manager con responsabilità sui marchi: Marco Antonini (Citroën); Eligio Catarinella (Fiat e Abarth); Fabio Mazzeo (Opel); Salvatore Internullo (Peugeot); Alessandro Grosso (Jeep); Raffaele Russo (Alfa Romeo e Lancia); Eugenio Franzetti (DS). «Ci attendono sfide e responsabilità impegnative - così Santo Ficili, country manager di Stellants Italia -: dovremo tutti essere capaci di anticipare gli scenari e di proiettarci costantemente nel futuro del mercato dell'auto, mai come ora in continua evoluzione».

Per i concessionari in Europa, intanto, il gruppo risolverà tutti i contratti entro il 31 maggio. Viene spiegato che non ci sono intenzioni di azzerare la rete; ma si punta ad allineare le attività alle disposizioni europee inserite nei regolamenti per la Block Exemption, in vigore tra due anni. Stellantis ha dato un preavviso di due anni e prevede di costruire un modello di distribuzione multimarca che lancerà a giugno 2023.

I concessionari sono riuniti in Adefca (ex Fca) e in tre associazioni (Peugeot, Citroën e Opel) per gli ex Psa. «Tutti i costruttori stanno affrontando il cambiamento in corso - afferma Piero Carlomagno, presidente europeo di Adefca -: Stellantis, per il 2025, avrà tutta la gamma elettrificata e questa profonda trasformazione farà sì che alle sinergie industriali si uniranno quelle commerciali. Inevitabile, dunque, il cambiamento del business model dei distributori che andranno incontro a una forte riduzione dei costi fissi. Non è però chiaro, anche se ci hanno assicurato che il cambiamento avverrà con il nostro contributo, cosa accadrà dal punto di vista dei ricavi. Redditività e sostenibilità del business saranno il frutto dei gruppi di lavoro tra noi e il costruttore. Non saremo d'accordo su tutto, ma troveremo punti d'incontro. È presumibile, inoltre, che il nuovo mandato di concessione avrà pochi punti di contatto con quello attuale. Nessuno, poi, sa per certo cosa accadrà in futuro nell'ambito della mobilità. Ricordiamo anche che il post vendita poco c'entra con l'elettrico.

C'è poi l'e-commerce, anche se per altri anni il ruolo del dealer resterà centrale nel processo d'acquisto».

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