Economia

Stellantis vede profitti anche nel 2023

Fatturato a +21% nei 9 mesi e stime confermate. Ma la Borsa è pessimista (-3,26%)

Stellantis vede profitti anche nel 2023

È Richard Palmer, direttore finanziario di Stellantis, a svolgere il ruolo di «frontman» e commentare, con gli analisti, i risultati del gruppo nel terzo trimestre: ricavi netti a 42,1 miliardi (+29%), grazie all'aumento dei volumi, ai prezzi netti favorevoli e agli effetti positivi dei tassi di cambio. Nei primi 9 mesi si arriva così a 130,1 miliardi (+21%), mentre le consegne consolidate sono di 1,281 milioni di unità (+13% su base annua), in virtù della migliore disponibilità di semiconduttori. Tra gennaio e settembre, Stellantis ha consegnato 4,215 milioni di veicoli (-2%).

«Le vendite globali di mezzi elettrici - spiega una nota - sono salite del 41% rispetto al terzo trimestre 2021, dato che porta avanti l'ambiziosa strategia di elettrificazione del gruppo, progredendo verso gli obiettivi del piano Dare Forward 2030». Confermata la guidance 2022: margine operativo rettificato a doppia cifra e flusso di cassa disponibile industriale positivo. Il Cfo Palmer si è detto fiducioso sul raggiungimento, da parte del gruppo guidato da Carlos Tavares, di utili forti anche nel 2023.

Guardando allo scenario automobilistico globale, Stellantis non varia le sue stime, ma rialza quelle per la Cina, vista crescere nel 2022 del 5% sul 2021. Invariate le previsioni per gli altri mercati: Nord America -8%, Europa Allargata -12%, Medio Oriente e Africa stabili, Sud America stabile, India e Asia-Pacifico +5%. «Non abbiamo preoccupazioni per il Nord America - ha aggiunto Palmer - dove prevediamo una forte domanda: in Europa, invece, la situazione è più impegnativa. Continuiamo a registrare una buona domanda e abbiamo un solido portafoglio ordini che arriva al secondo trimestre del 2023: il nostro impegno è di rispettare gli ordini e consegnare le vetture ai concessionari. In Europa la nostra produzione del trimestre è stata del 26% superiore rispetto a un anno fa. Abbiamo più disponibilità di chip del 2021, anche se non si è ancora visto sulle consegne per questioni logistiche. Il ritorno alla normalità non sarà prima della fine del 2023. Le consegne nell'Europa allargata sono aumentate del 14% a 538mila unità, grazie soprattutto a Fiat 500 e Panda, Peugeot 208 e 308, Citroën C3, oltre alla crescente domanda di elettriche: Fiat 500 e Opel Mokka-e su tutte». Le Borse, però, vedono l'addensarsi di nubi all'orizzonte europeo e per questo hanno voluto dare un segnale, penalizzando i titoli del settore con base nel Continente: Stellantis (-3,26%), Bmw (-4,66%), Renault (-3,78%) e Daimler (-1,67%).

Il Cfo di Stellantis si è quindi soffermato su Maserati: «Non pensiamo a un suo scorporo, anche se il marchio è forte e, crescendo, potrebbe avere numeri tali da poter andare da solo». Intanto, presentata la «baby Jeep» elettrica Avenger al recente Salone di Parigi, ora Stellantis si prepara a partecipare al CES del prossimo gennaio, a Las Vegas, dove il concept Ram 1500 Revolution BEV farà il suo debutto mondiale.

Un po' di respiro, infine, per la fabbrica VM di Cento, nel Ferrarese. L'accordo sindacale di ieri «consente - afferma Ferdinando Uliano (Fim Cisl) - di mantenere un importante presidio industriale nella produzione di motori industriali e marini per circa 400 occupati». Individuate anche soluzioni occupazionali su base volontaria.

Ora si dovrà consolidare e rafforzare industrialmente l'area del motore Diesel V6 che terminerà la produzione a inizio 2023.

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