Su Barclays indagherà il Parlamento

Su Barclays indagherà il Parlamento

Il settore bancario richiede regole ferree. Questo è l’intento del premier inglese David Cameron che ha annunciato un’inchiesta parlamentare sul settore a seguito dello scandalo che investito le principali banche del Paese, in particolare la Barclays, dopo il cosiddetto scandalo Libor, che ha portato alle dimissioni del presidente della banca britannica, Marcus Agius. La commissione d’inchiesta avrà l’obiettivo di assicurarsi che la Gran Bretagna abbia «le regole più severe e trasparenti di ogni altro paese in campo finanziario». La legge dovrebbe arrivare entro gennaio anche se ormai, come scritto da un quotidiano britannico «la volpe ha già svuotato il pollaio». Lo scandalo inglese infatti è molto profondo tanto che il Financial Services Authority ha accusato in pratica quasi tutto il sistema bancario di aver venduto prodotti finanziari truccati a migliaia di piccole e medie aziende, annunciando un accordo riparatorio con la Royal Bank of Scotland, Lloyds e Hsbc.
Quanto a Barclays si pensa che le dimissioni del presidente Agius non saranno sufficienti. Ora l’attenzione è puntata sull’amministratore delegato Bob Diamond, che non vuole rassegnare le dimissioni ed è considerato da molti il vero colpevole, e sui possibili coinvolgimenti nelle frodi della Banca d’Inghilterra. Giovedì la Commissione del Tesoro sentirà Agius, domani sarà invece il turno di Diamond, che, secondo indiscrezioni, parlerà di colloqui con la banca centrale dai quali Barclays si sarebbe sentita autorizzata a «operare» sui tassi del Libor, guadagnando illecitamente decine di milioni di sterline.
«Gli eventi – ha detto Agius – evidenziano standard di comportamento inaccettabili, un colpo devastante alla reputazione di Barclays. Lo scaricabarile finisce qui: devo riconoscere le mie responsabilità e farmi da parte». Intanto sul Financial Times sono apparsi i dettagli di una conversazione telefonica fra l’ad Diamond e il vice governatore della Banca d’Inghilterra Paul Tucker. Le carte degli inquirenti dicono che il 29 ottobre del 2008 un dirigente della banca centrale e uno Barclays hanno parlato al telefono del motivo per cui la banca forniva stime dei tassi del Libor più alte delle altre banche. E sempre secondo l’indagine ufficiale, alcuni dirigenti Barclays di medio livello ordinarono agli impiegati di abbassare le stime. Questi eseguirono l’ordine «credendo erroneamente di essere autorizzati dalla Banca d’Inghilterra, come era stato loro indicato dai dirigenti». Tre fonti confermano al Financial Times che la telefonata era tra Tucker e Diamond, mentre la Bbc spiega che della conversazione non esistono registrazioni né trascrizioni. Secondo Bbc inoltre Tucker e Diamond hanno ricordi diversi, in merito a quanto si dissero quel giorno. Quanto alla Bank of England per difendersi ha definito «senza alcun senso» l’ipotesi che sapesse delle manipolazioni del Libor, ma la testimonianza di Diamond di domani potrebbe diventare una sorpresa sgradevole per Tucker, candidato a succedere al governatore della Banca d’Inghilterra Mervyn King l’anno prossimo.

Per la cronaca a Barclays è stata già inflitta dalle autorità inglesi e statunitensi una multa eccezionale di 290 milioni di sterline (453 milioni di dollari) che ha fatto perdere la scorsa settimana al titolo circa il 20% del valore. Ieri Barclays ha chiuso in rialzo del 3,61%.

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