Anche con l'avvicendamento al vertice la priorità di Tim resta la realizzazione della rete a banda ultralarga. Chiunque guiderà la società dovrà comunque essere attento a difendere l'asset, ossia la rete, dagli attacchi di chi la vorrebbe veder confluire in una unica società capitanata da Open Fiber (Enel e Cdp).
Ma sulle aree a fallimento di mercato, dove l'ormai ex ad di Tim Flavio Cattaneo voleva costruire una sua rete a banda ultralarga, arrivando prima di Open Fiber nella realizzazione della stessa, c'è un cambiamento di strategia. Cassiopea, la società che Tim voleva realizzare per la rete a banda ultralarga, in quelle zone non si farà. Gli investimenti sono stati congelati e dunque si arriverà a un compromesso con Open Fiber. Tim, nell'ambito delle conversazioni con l'Antitrust, che ha acceso un faro sulla vicenda per abuso di posizione dominante, ha però specificato che gli armadi realizzati, ossia le zone dove la rete è già stata approntata, non sono in vendita ma che il gruppo non assegna nuove commesse. Insomma il piano è sospeso. Una mossa distensiva nei confronti del governo da parte di Vivendi. L'iniziativa rischiava infatti di far fallire il progetto Infratel, per realizzare una rete in fibra ottica con tecnologia Ftth (fiber to the home) nelle aree svantaggiate. Per portare avanti questo progetto è stata realizzata Open Fiber, società controllata appunto da Enel e Cassa Depositi e Prestiti.
E dato che
il business plan di Open Fiber prevedeva di non aver concorrenza nella banda ultralarga nelle aree a fallimento di mercato dove avrebbe realizzato la rete, il progetto Cassiopea andava a cozzare contro quello del governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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