Economia

Tari, slitta la riforma ma restano le incertezze

Con il milleproroghe il governo ha deciso lo slittamento al 1 gennaio al 1 maggio

Tari, slitta la riforma ma restano le incertezze

Sarebbe dovuta entrare in vigore a decorrere dal primo gennaio del 2020, ma con il Milleproroghe il governo ha deciso lo slittamento della sua introduzione. La nuova Tari entrerà in vigore tra 4 mesi, il 1 maggio di quest'anno, nonostante l'Autorità di regolazione per l'energia, reti e ambiente (Arera) l'avesse già messa a punto stabilendo anche scadenze e metodi di pagamento.

I comuni, però, non erano pronti a rendere operativa la misura soprattutto riguardo alla rimodulazione delle tariffe che restano le vere incertezze per i contribuenti italiani: la nuova tari sarà ritoccata al rialzo o al ribasso?

Secondo quanto stabilito dall'Arera le amministrazioni comunale, nella rimodulazione delle tariffe dovranno specificare ogni voce che comporrà la nuova tari ai fini della trasparenza, evitando, così, che nel gettito in ingresso vengano inserite spese che con il servizio non ha alcun legame. Questo atteggiamento portava livelli di costo estremamente disomogenei a livelli territoriali. Come analizzato dal centro studi della Uil sulla Tari del 2019, queste differenze tra nord e sud, portavano una famiglia media di quattro componenti (appartamento di 80 metri quadri e un Isee di 25.000 euro) una disparità di circa 361 euro tra il costo della Tari di 549 euro a Trapani e, quello di 188,8 euro a Verona.

A peggiorare il tutto la possibilità concessa dal governo tra il 2018 e il 2019 di aumentare alcuni massimali della Tari, provvedimento adottato in 44 comuni tra cui alcune città importanti come Torino, Genova e Napoli. A livello nazionale la media è passata dai circa 297,22 euro a famiglia nel 2018, ai 301,98 euro nel 2019. Il motivo per cui si arrivasse a questi costi, però, non è dato saperlo per i contribuenti considerando che le amministrazioni comunali non hanno mai specificato i dettagli dei costi. Con la riforma posticipata al 1 maggio questa incertezza non ci dovrebbe essere, ma resta l'incertezza dovuta alla transizione dal vecchio al nuovo regime prima dell'effettiva introduzione della misura. E nell'incertezza la paura è che la misura sia rivista al rialzo come costi per i contribuenti.

Non cambiano, invece, le modalità di pagamento: quando si riceverà il bollettino il contribuente potrà decidere se versare in diverse rate o in una sola soluzione, secondo le modalità previste dalle singole città.

Resta anche il bonus che dovrebbe iniziare a partire dal 23 aprile.

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