A dispetto dei proclami trionfalistici di chi ha abbassato le tasse e continuerà a farlo, la notizia sulla prima pagina di oggi del Sole 24 Ore, è che la pressione fiscale non arretra e che ad esserne colpite sono le imprese di - praticamente - tutti i settori dell'economia italiana.
L'analisi condotta per il quotidiano economico da InfoCamere, la società informatica delle Camere di Commercio italiane, ha elaborato un campione di oltre 234mila società che hanno depositato i bilanci relativi all'esercizio 2014.
Dai risultati emerge che "non si vede ancora alcun segnale di riduzione generalizzata della pressione fiscale, nonostante i tanti annunci della politica e le tante microagevolazioni introdotte negli ultimi anni".
La risultante delle tassazioni e deduzioni relative alla pressione fiscale - in gergo economico "tax rate" - si attesta al 32,8% dei profitti in media, con punte del 36,4% per le aziende commerciali e del quasi 40% per le Pmi di molte grandi città.
4671px;">Un particolare da non dimenticare, infine, è che queste percentuali colpiscono i risultati ante-imposte, cioè quel che rimane dopo che gli imprenditori hanno fatto fronte a tutti gli altri costi, compresi contributi previdenziali, Tfr e le imposte diverse da Ires e Irap.
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