Quasi dodicimila euro a testa. Tanto verseremo nel 2013 nelle casse dello Stato secondo la Cgia di Mestre, tra imposte, tasse e contributi. 11mila e 629 euro per la precisione, il 120% in più rispetto a quanto abbiamo pagato nel 1980.
Allora avevamo versato poco più di 5mila euro di tasse al netto dell'inflazione, con una pressione fiscale complessiva del 31,4% del Pil, contro il 44,8% di oggi. Questo significa che, mentre 33 anni fa all'Erario erano finiti 63,8 miliardi di euro, a dicembre 2013 il Fisco incasserà ben 694 miliardi.
E questo nonostante il dato relativo alla pressione fiscale riferito al 2013 sia leggermente inferiore al dato previsto nell’aprile scorso dal Documento di economia e finanza (44,4%). Ciò è riconducibile al fatto che le stime della Cgia hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente come la "proroga agevolazioni fiscali Irpef ristrutturazione edilizia e risparmio energetico", il decreto "del Fare", del "differimento aumento Iva" e dell’"abrogazione prima rata Imu". Inoltre, si è tenuto conto dell’impegno del governo di eliminare, per l’anno in corso, la seconda rata dell’Imu sull’abitazione principale, nonché del peggioramento della situazione economica destinato a produrre effetti depressivi sul Pil.
Il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi aggiunge: "Non bisogna poi dimenticare che per i contribuenti onesti la pressione fiscale reale, ovvero al netto dell’economia sommersa, si attesta ormai al 53,6%. Inoltre, possiamo tranquillamente affermare che nel 2013 gli italiani hanno lavorato per il fisco sino alla metà di giugno: una cosa insopportabile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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