Economia

Tavares: "Per Stellantis l'Italia è centrale. Niente chiusure di siti"

L'ad: "I governi rendano accessibili le vetture elettriche. Nessuna fusione o acquisizione"

Tavares: "Per Stellantis l'Italia è centrale. Niente chiusure di siti"

Continua il focus di Stellantis sul futuro delle sue attività produttive in Italia, soprattutto alla luce di una transizione ecologica complessa e degli impatti della guerra in Ucraina sulle forniture. Dopo le autorità piemontesi, l'ad Carlos Tavares ha incontrato ieri a Mirafiori, quartier generale di Stellantis in Italia, i sindacati. Il top manager, a poche settimane dalla presentazione del piano strategico al 2030, ha ribadito che «non ci saranno chiusure di fabbriche, ma solo trasformazioni di produzione». L'ad si è detto soddisfatto del vertice con i leader delle organizzazioni metalmeccaniche: «Un'ottima discussione, pacata e costruttiva. Il nostro approccio è concreto, non vogliamo essere generici». «L'Italia - ha ricordato - è centrale per il nostro piano, è al cuore della trasformazione. Inizieremo con Melfi (4 progetti diversi per 3 marchi), poi faremo annunci sito dopo sito, sull'esempio della gigafactory di Termoli». Con il contagocce, Tavares entra nei dettagli del piano (nel 2030 in Europa il 100% della produzione sarà solo di auto elettriche) senza però sbilanciarsi. Cosa abbia in mente di fare prova a scoprirlo Automotive News: a Saragozza (Spagna) ci sarà il centro produttivo dei modelli compatti, tra cui le future Lancia Y e Jeep Renegade, mentre Fiat Panda, dopo il 2026, andrebbe all'Est Europa.

Un messaggio forte, l'ad lo ha indirizzato alle istituzioni: «Si rimuovano le barriere intorno all'auto e si garantisca l'accessibilità economica. I costi di produzione di un'elettrica sono il 50% in più e non ci possono essere incentivi per sempre. Occorre rendere l'acquisto accessibile e investire sulle infrastrutture». L'occasione torinese, ha consentito a Tavares di sollecitare anche l'Ue a definire una politica seria sull'energia. «In mancanza di ciò - le sue parole - è impossibile programmare una strategia industriale per l'automotive, anche solo a 5 anni. Le auto elettriche sono in vendita, ma chi garantisce che l'energia che utilizzano sia pulita?».

Come conseguenza della guerra in Ucraina, l'ad ha confermato l'interruzione delle attività in Russia, mentre per ovviare alla carenza di chip e materie prime, Stellantis prevede di avere fra 3 o 4 anni fornitori locali in Europa e negli Usa.

E guardando sempre avanti, per Tavares il gruppo non ha bisogno di fare acquisizioni o pensare a fusioni: «Stellantis - ha precisato - sarà uno dei vincitori di questo periodo di transizione, l'unico rischio è quello di mantenere lo status quo». Obiettivo del gruppo è di attestarsi al 20-25% di quota in Europa.

Positivi i riscontri dei sindacati. Per Roberto Benaglia (Fim-Cisl), «il confronto deve ora tradursi meglio negli impegni sulle missioni di ogni singolo sito in Italia». Rocco Palombella (Uilm): «Ricambieremo la disponibilità al dialogo di Tavares assumendo sempre un atteggiamento costruttivo nell'attività di difesa dei lavoratori». E Francesca Re David (Fiom-Cgil): «Chiediamo all'azienda di dare un seguito all'incontro e al governo di avere al centro il tema del sistema auto». In proposito, è atteso all'inizio della prossima settimana il varo dei nuovi incentivi (650 milioni per il 2022) per l'acquisto di auto elettriche, ibride ed Euro 6.

Escluse, pare, le flotte aziendali.

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