Economia

Tecnologie e macchine per il legno arredo, ordini in calo del 21,1% nei primi tre mesi dell'anno

L'effetto del Covid-19 pesa sia sul mercato nazionale che sull'export. Dario Corbetta (Acimall): "L’intervento delle autorità governative nazionali, europee e mondiali a sostegno dell’economia e dei singoli settori saranno determinanti per la ripresa"

Tecnologie e macchine per il legno arredo, ordini in calo del 21,1% nei primi tre mesi dell'anno

Primo trimestre 2020 chiuso con un calo generalizzato degli ordini di tecnologie, macchine e utensili per il legno-arredo una contrazione a due cifre che ha visto coinvolti i mercati di tutto il mondo. L’analisi dei dati raccolti dall’Ufficio studi di Acimall, l’associazione confindustriale che rappresenta il settore delle tecnologie per il legno-arredo, conferma che gli effetti del lockdown dovuto alla pandemia del “Covid-19” sono stati immediati. L’ indagine – che ha coinvolto un campione rappresentativo dell’intero settore – conferma la decisa flessione degli ordinativi, pari al 21,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. L’andamento temporale della pandemia hanno fatto sì che i risultati ottenuti dai clienti internazionali (-19,4%) non siamo stati così negativi rispetto alla domanda nazionale (-25,3%).

“È evidente quanto il generalizzato calo e il successivo fermo delle attività produttive abbia influito sui risultati, innescando una crisi della domanda che probabilmente influenzerà tutto l’anno in corso - commenta Dario Corbetta, direttore generale di Acimall -. L’intervento delle autorità governative nazionali, europee e mondiali a sostegno dell’economia e dei singoli settori saranno determinanti nel prossimo futuro”.

Il carnet ordini è pari a 2,6 mesi e dall’inizio dell’anno i prezzi sono aumentati dello 0,8%. In un contesto che è riduttivo definire “difficile”, il fatturato del trimestre mostra un andamento comprensibilmente differente da quello degli ordini, con una contrazione dell’8,8% perché le imprese del settore hanno potuto completare e consegnare le commesse in corso, ma le preoccupazioni sul futuro -sottolinea Acimall - “hanno convinto molti, troppi, a procrastinare ogni decisione di investimento in attesa di maggiori certezze”.

Il 69% degli imprenditori intervistati prevede un calo della produzione, il 19% immagina una certa stabilità e solo il 12 per cento vede un andamento positivo. Occupazione valutata “stabile” dal 75% del campione, in aumento secondo il 6% delle opinioni raccolte, in calo per il 19%. Giacenze stabili nel 44% dei casi, in aumento per il 37%, in flessione nel rimanente 19%.

L’indagine previsionale dell’Ufficio studi Acimall sul sentiment per il futuro conferma che anche in questo caso a dominare il campo è la preoccupazione, sia per l’andamento della domanda nazionale che di quella estera. Il 13% degli intervistati prevede un aumento degli ordini esteri, ma per il 31% non ci saranno variazioni e il 56% del campione ritiene che il peggio debba ancora venire (saldo negativo pari a 43).

Nessuno imprenditore si dichiara ottimista per le commesse in arrivo dall’industria del legno e del mobile italiana: il 37% prevede una certa stabilità e il 63% è convinto che ci sarà un ulteriore calo (saldo negativo pari a 63).

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